Marcello Gandini è il Genio Nascosto, titolo della mostra che apre al pubblico domani al Museo dell’Automobile di Torino (Mauto) per ripercorrere la carriera di uno dei più grandi maestri italiani del car design. Alla sua matita si devono auto da sogno come le Lamborghini Miura, Marzal e Countach, La Lancia Stratos e le Alfa Romeo Carabo e Montreal, per citare le più note, tutte in esposizione fino al 26 maggio.
Creazioni affascinanti e geniali di un autore il cui nome è noto soprattutto ad appassionati e addetti ai lavori di tutto il mondo, “nascosto” per via di un carattere estremamente riservato, di chi non ama celebrare le proprie creazioni. In realtà il titolo della mostra fa riferimento anche alla parte non immediatamente visibile di un veicolo: la meccanica, primo amore di Gandini sin da quando, bambino, ricevette in dono una scatola di Meccano, tema oggi volutamente ripreso nell’allestimento della mostra. Oltre alle supercar degli anni in cui disegnava per Bertone, Marcello Gandini tiene molto anche ad altri progetti dai contenuti estremamente innovativi, dalla Innocenti Mini 90/120 del 1974, quando provare a rifare la Mini Minor poteva sembrare un sacrilegio, alla Renault Supercinque del 1984 disegnata da libero professionista. E ancora, la Moto Guzzi V7 e il ciclomotore Lambretta Lui, disegnati sempre da Bertone, e il più recente elicottero CH7 Angel.
Un percorso creativo tutto da scoprire, anche se la Lancia Stratos Zero e la Lamborghini Marzal meritano già di per sé una visita, affascinanti nel loro aspetto a tutt’oggi fantascientifico. Gandini racconta di essere stato ispirato all’epoca dalla missione Apollo sulla luna. E si vede.