Performance e sicurezza sono i punti cardine intorno ai quali, da sempre, ruotano la progettazione e lo sviluppo degli pneumatici, eppure non manca una certa attenzione per il design. In Goodyear sono stati pionieri in questo senso, presentando nel lontano 1950 un prototipo pensato per equipaggiare la Golden Sahara II, uno dei primissimi esempi di auto a guida semi-autonoma.
«Si trattava di una gomma traslucida prodotta in uretano solido – ci spiega Andrea Scaliti, Communication and Digital Manager di Goodyear Italia – che incorporava al suo interno una serie di lampadine con tecnologia led in grado di illuminare lo pneumatico per comunicare con l’esterno». I led, infatti, si accendevano per aumentare la visibilità del veicolo in caso di nebbia o cattive condizioni climatiche, o ancora, per avvisare gli altri conducenti che l’auto era in fase di frenata. Una soluzione tecnica che, oltre ai tanti vantaggi in termini di sicurezza, donava alla vettura anche un tocco particolarmente attento al design giocando con luci e colori, ed evolvendo concettualmente la striscia bianca sulla spalla delle gomme che proprio in quegli anni andava tanto di moda. Quella delle luci è una soluzione che, a distanza di oltre mezzo secolo, torna anche sull’ultimo concept firmato Goodyear: Aero. Si tratta di una tecnologia inedita per la mobilità di domani, proiettata in un futuro in cui le auto, oltre a circolare su strada, saranno anche in grado di volare. L’Aero, infatti, funge da pneumatico quando ci si muove a terra e da elica quando il veicolo si leva in volo. «Anche per questo prototipo, esattamente come per quello del 1950, la luce rappresenta l’elemento chiave dei contenuti tecnologici e stilistici di questo prodotto – continua Scaliti -. Una serie di sensori luminosi a fibra ottica scansionano la strada davanti al veicolo analizzandone le condizioni, oltre a monitorare lo stato di usura della gomma, illuminando il battistrada di una tenue luce blu». Il gioco di luci continua anche nella parte centrale dell’Aero, con una striscia luminosa a led che in questo caso non assolve ad alcuna funzione tecnica, rappresentando unicamente un vezzo stilistico che contribuisce a dare quel tocco futuribile a questa moderna interpretazione dello pneumatico di domani.
In ultimo ci sono le pale. Il design di queste, nato da un attento studio aerodinamico, è ispirato a quello dei motori di un jet. La presenza di questi elementi inclinati permette allo pneumatico di generare una spinta verso l’alto quando funge da elica, e di sostituire gli ammortizzatori durante la percorrenza su strada. Anche in questo caso, dietro la funzione tecnica c’è una certa attenzione stilistica riscontrabile nel profilo bianco delle pale, che richiama i raggi dei moderni cerchi in lega.