Il concept Case Project Tetra nasce circa un anno fa per volontà di Carl Gustav in persona, il nuovo presidente di Case Construction. Gustav ha voluto vedere fino a che punto si sarebbe potuti arrivare a livello di design e innovazione sui mezzi da cava e cantiere. Case ha sempre posto grande attenzione allo stile e all’ergonomia, tanto da essere anche premiata per il design delle cabine nel 2018. Con questo progetto, però, l’azienda si è voluta spingere oltre.
L’obiettivo era duplice: rafforzare la brand identity ed esplorare soluzioni inedite per capire come il pubblico avrebbe reagito di fronte a qualcosa di nuovo. Si è deciso subito di realizzare una pala gommata, che è il veicolo più rappresentativo dell’intera gamma. Le linee generali, nelle fasi iniziali del progetto, sono state affidate a James Lee, designer californiano con un passato in Honda.
«L’ispirazione è arrivata da una serie di fattori – ha spiegato Lee. – Case, fino a pochi anni fa ha visto il design legato esclusivamente alla funzionalità. Poi abbiamo capito che è importante anche il fattore estetico. L’aquila, che è il nostro simbolo, è quella che meglio rappresenta la filosofia dei nostri mezzi. È un animale agile, aggressivo, intelligente ed efficiente. Il Project Tetra ha lo stesso Dna. Chiarito questo, sketch dopo sketch ho individuato una serie di punti fermi che, come le tessere di un puzzle, mi hanno permesso di definire le caratteristiche principali. L’aquila ha ispirato anche le forme. Il mezzo non ha bisogno di essere aerodinamico, ma ha una silhouette dinamica».
I bozzetti sono poi passati al centro stile italiano, che ha definito il Project Tetra in ogni dettaglio. È stato Jakub Sulikowski, designer del centro di Modena, ad occuparsi di tutto. «Ci siamo subito chiesti quanto avremmo potuto osare rispetto ai modelli di serie – racconta David Wilkie, a capo del Design Centre di CNH Industrial. – Naturalmente, abbiamo sempre lavorato tenendo ben presente che il mezzo doveva restare assolutamente funzionale per l’operatore».
«Abbiamo subito compreso l’importanza della cabina protesa in avanti. Questa impostazione aumenta di molto la visibilità dell’operatore. Per lo stesso motivo abbiamo deciso di sostituire il classico volante, che ha per forza di cose un piantone centrale che occlude una parte della vista, con due joystick laterali», dice ancora Wilkie. Il Project Tetra accoglie in un ambiente dalle linee pulitissime. A bordo si ha una grande sensazione di spazio.
Tra gli elementi più caratteristici della cabina ci sono il pavimento e il sedile. «Per quanto riguarda il primo – ha detto Isabella Burgio – abbiamo optato per un rivestimento in pietra. È molto sottile, ma trasmette un senso di robustezza che altri materiali non hanno. È una soluzione inedita che ha fatto molto effetto. Tutto lo studio sul Colour&Trim è stato definito in base ai materiali che ispirano solidità e che trasmettono un legame con la natura».
C’è un’altra soluzione inedita proposta su questo concept, ha spiegato Sulikowski: «Si tratta della porta, è scorrevole, ad apertura elettrica e con face recognition. Aprendosi, va a ripararsi dietro una pinna verticale posta nella parte posteriore, così da essere protetta e dissipare parte del calore proveniente dal motore. Molto caratteristica è la parte posteriore del contrappeso: ha un grande logo Case centrale ed è molto sagomata. Anche la pala è stata modificata, e lo stesso braccio è stato dotato di logo retroilluminato».
(Articolo completo in A&D n. 238)