Potente, dinamica e sportiva. La Volkswagen Golf GTI è diventata un’icona dell’automobilismo sportivo grazie a otto generazioni e 44 anni di storia. Ripercorriamo insieme a Marco Pavone, responsabile del design degli esterni di Volkswagen, i punti stilistici di maggiore importanza che hanno caratterizzato ciascuno dei modelli fino ai giorni nostri.

Golf 1 GTI

La prima Golf GTI è arrivata sul mercato nel 1976, caratterizzata dalla mitica griglia frontale nera con bordo rosso e un design generale squadrato e snello. I fari tondi sporgono da sotto il cofano della vettura compatta formando i punti finali esterni. «Già la prima generazione della GTI aveva tutti gli elementi di design che riflettevano un’attitudine sportiva chiara», dice Marco Pavone, designer della Golf GTI di ottava generazione.

Golf 2 GTI

«Il design della seconda generazione di Golf GTI mostra un passo avanti affascinante rispetto alla prima», dice Pavone. Dotata di fari gemelli, come la prima generazione, la versione 16V aveva anche i fari antinebbia integrati dal 1988. La griglia anteriore è sempre delineata in rosso così come il paraurti presenta una linea rossa. Sotto questa, per la prima volta, è presente un’ulteriore presa d’aria.

Golf 3 GTI

La terza generazione si caratterizza per linee più morbide e una maggiore forma a cuneo. «Questo conferma il carattere sportivo permanente della Golf GTI», spiega Pavone. Il frontale appare nettamente cambiato: i doppi fari che avevano caratterizzato le due generazioni precedenti scompaiono riunendosi in un unico proiettore. Danno un aspetto più corto alla griglia del radiatore, che ora è composta da sole tre spesse barre orizzontali. Lo spoiler anteriore è dello stesso colore della vettura, più ampio e basso delle versioni precedenti.

Golf 4 GTI

«Lanciata nel 1998, la Golf 4 GTI ha un aspetto meno aggressivo ed è la prima e unica GTI a non esibire la striscia rossa sulla griglia del radiatore. Eppure il modello viene celebrato ancora oggi come il punto di partenza per una nuova era stilistica di Volkswagen e del modello Golf», dice Pavone. Il motore da 180 cavalli le consentiva una velocità massima di 228 km/h.

Golf 5 GTI

«Il design della quinta generazione di GTI è ispirato ai modelli del passato», dice Pavone. Questo è particolarmente evidente vista la cornice rossa che circonda la griglia del radiatore, per la prima volta disegnata seguendo un motivo a nido d’ape, ancora oggi tra gli elementi più caratteristici della GTI. Il posteriore era caratterizzato da due fanali tondi gemelli raggruppati in un unico modulo.

Golf 6 GTI

La sesta generazione della Golf GTI ha trasportato la tradizione della versione originale verso il futuro. Due sottili finiture rosse attraversano la calandra anteriore e collegano i proiettori bi-xeno alle luci dinamiche e adattive. I fari fendinebbia sono posizionati in basso verticalmente. Lo spoiler riprende l’allineamento centrale della generazione precedente, ma ora è più grande. Per la prima volta è stato installato anche uno splitter. «Questo conferisce alla Golf 6 GTI l’aspetto più potente, moderno e spigoloso che si sia mai visto finora», spiega Pavone.

Golf 7 GTI

Il punto rosso continuo della GTI di settima generazione si inserisce con sicurezza nei sottili fari a LED. Gli archi del cofano si estendono fino alla griglia anteriore, mentre linee affilate corrono dai fari fino al montante A. Un elemento particolarmente caratteristico è la luce di marcia diurna con il suo design “Wings”, che presenta anche l’assetto rosso GTI. Lo spoiler anteriore conserva il tipico motivo a nido d’ape della GTI e i paraurti sono ancora più ampi.

Golf 8 GTI

Più dinamici, più puri e più efficienti: i fari a matrice di Led, di serie, sono sufficienti per riconoscere che “la luce è uno dei nuovi tratti dominanti dell’ottava generazione della Golf GTI. «Questa vettura è diventata un’icona automobilistica dell’era moderna e porta l’inconfondibile Dna stilistico dei modelli che l’hanno preceduta. Tuttavia, incarna questi attributi in modo più progressivo e digitale che mai, con una posizione su strada particolarmente potente e dinamica», dice Pavone.