Tesa e scattante come un elegantissimo cuneo, denudata di ogni segno grafico superfluo e punteggiata solo di presenze strategiche: un oblò a significare l’abitacolo, l’irrinunciabile calandra, loghi ben collocati. Si presentava così, come un’intenzione stilistica più che un prototipo compiuto, la sagoma azzurra che i vertici del gruppo Stellantis definivano «manifesto tridimensionale» e chiamavano Pu+Ra Zero, come Pu(re) + Ra(dical). Era lo scorso 28 novembre.
Adesso l’idea abbandona le brume invernali e fiorisce nella primavera del Salone del Mobile, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, in una nuova veste finalmente completa. Con forme raccolte e insieme profilate, padiglione ribassato e un caleidoscopio di soluzioni che ridefiniscono la grammatica formale del marchio di Chivasso: «Abbiamo indagato le radici del gusto italiano alla ricerca di un’eleganza senza tempo, proiettata nel futuro» commenta Jean-Pierre Ploué, a capo del design Stellantis, osservando dal vivo la concept divenuta Pu+Ra HPE (per High Performance Electric). «Diversi modelli storici ne hanno ispirato i tratti, dalla Stratos alla Flaminia, ma alla base resta soprattutto il voler conservare quella pulizia che costituisce l’essenza della raffinatezza della Penisola».
Il progetto mira infatti a clienti definiti «progressive classic» e si concretizza in una realizzazione accurata, degna di una rassegna automobilistica, perfetta nel contesto dell’evento. Accanto, strategicamente raggruppate in un angolo, le sedute Maralunga di Vico Magistretti introducono la collaborazione con Cassina: a quasi quarant’anni dall’avvio delle esperienze con Poltrona Frau e Alcantara si punta con sicurezza su un altro nome eccelso dell’arredamento. «Era necessario imprimere nuovo slancio agli interni e ciò è accaduto nel segno dell’eclettismo, cioè lavorando con partner slegati dall’automobile» conferma Ploué. Non a caso, benché tutti ammirino i sedili in velluto ecologico color ocra ispirati alla Beta HPE del 1975, dall’abitacolo occhieggiano molti altri materiali inusuali (polvere di marmo, acetato…) che si associano alla plancia munita dell’innovativo infotainment Sala.
Infine, sorpresa! Gran parte dei contenuti si ritroverà sulla Ypsilon del 2024, di cui qui viene impiegata la piattaforma. Oltre ai dettagli interni, compariranno su strada la calandra “a calice” sintetizzata in listelli luminosi, i gruppi ottici posteriori ovali, il logo reinterpretato. E la Milano Design Week si è rivelata perfino l’occasione ideale per anticipare diversi succulenti dettagli visivi di tutta l’offerta futura, fra cui l’ammiraglia Gamma «con linea da elegante shooting brake» (2026) e la Delta «che seguirà un percorso più peculiare» (2028). Tutte elettriche, nessuna SUV. «Con la Pu+Ra HPE si tracciano le prospettive dell’espressività Lancia per i prossimi dieci anni. Sarà una vera e propria rinascita. Non resta che attendere!».