Non fate l’errore di dire che l’ultima nata di casa Lynk & Co, la Z10, si chiama Zeta-dieci. Oh, no: si chiama Zeta-uno-zero. Chissà, forse è più sexy. E forse è meglio non suggerire ai designer che questa Zeta-uno-zero è la diretta trasposizione commerciale dello splendido e innovativo concept The Next Day presentato due anni fa (Auto&Design 256). Lo spirito è quello, ammetteranno, ma Z10 è una berlina elettrica di cinque metri (5,02 per l’esattezza) mentre The Next Day era una GT compatta e molto sportiva. «Quella – afferma Stefan Rosén – era haute couture automobilistica, questa è un’elegante berlina, il cui stile durerà più a lungo senza quell’effetto wow che ai clienti sarebbe parso troppo estremo».
Mettere a frutto il design della concept
The Next Day era l’introduzione di un nuovo design di Lynk & Co, la joint-venture svedese con sede a Göteborg della cinese Geely e di Volvo (che a sua volta fa capo a Geely). La Z10, invece, rappresenta un modo di mettere a frutto quel design, mentre altre vetture quali la 07 e la 08 presentate di recente, come spiega lo stesso Rosén, presidente per il design di Lynk & Co, lo applicano in modo diverso: «La 07, per esempio, ha una impressionante linea di cintura che si spinge fino al montante C e che la rende più dinamica, mentre la Z10 è molto più posata e matura. Eppure, se si osserva The Next Day, si trovano entrambe quelle caratteristiche che ci consentono di seguire due strade diverse nella produzione».
Espressione di una futuristica auto elettrica
Questo lo spinge a ribadire una delle sue convinzioni più profonde, e cioè che per essere bella un’auto non deve necessariamente essere semplice, ma può anche essere complicata. Il panorama automobilistico cinese, spiega, è ricco di superfici lisce e arrotondate: «Invece io dico che possiamo avere linee di carattere e rimanere non solo eleganti, ma anche espressione di una futuristica auto elettrica».
«La complessità fatta semplice», sentenzia Ivo Groen, VP Creative Design: «In questo caso la grande sfida consisteva nel mantenere la silhouette di una bella GT in una grande berlina. Abbiamo mantenuto il profumo e la bellezza di The Next Day, conservando un equilibrio di volumi su un package completamente diverso. È stato uno dei nostri design più riusciti».
Ispirata dall’emozione della notte
The Next Day – ci aveva spiegato Rosén due anni fa – si ispirava all’emozione della notte in una grande città come Shanghai, di qui la simbolica vernice bicolore: alle spalle il blu della notte e davanti i raggi del sole. «Era una bella narrativa», interviene Katharina Jose, Head of CMF: «Nella Z10 non abbiamo usato materiali concettuali, bensì altri più tradizionali o classici, ma abbiamo affrontato quella stessa transizione in termine di colori, sia pure in modo meno drammatico. Per esempio, inserendo sul cruscotto un disegno sotto un materiale traslucido».
Una plancia minimalista e orizzontale
Neppure gli interni sono banali. Un volante gustoso e sportivo e lo schermo centrale di 15,4 pollici sono le uniche interruzioni di una plancia minimalista e a sviluppo orizzontale. Molto altro c’è sulla consolle centrale, che fornisce certi riferimenti tattili a cui Rosén non vuole rinunciare: «Non si può comprimere tutto su uno schermo, occorrono pulsanti e interruttori che richiedono un intervento fisico, più comodi per chi guida ma anche importanti per non rendere il design troppo noioso». Aggiunge Groen: «L’ergonomia viene anche dai designer, non solo dagli ingegneri».
Il “diamante nero”
All’aspetto gradevole contribuisce la stretta collaborazione del CMF: «Per esempio – aggiunge Jose – la scelta dei materiali che rivestono in modo adeguato la scultura di porte e cruscotto, o i colori vibranti che contrastano il nero del tetto». Il “diamante nero” è come i designer chiamano il padiglione: una struttura affusolata, appoggiata sul morbido corpo centrale, uno dei punti di carattere della Zeta-uno-zero. «Un’auto da emozione», dice Rosén: «La prima Lynk & Co elettrica figlia della Next Day Design Philosophy».
(Articolo completo su A&D n. 268)