Trecento cavalli, accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,2 secondi e 247 km orari di velocità: numeri così esplosivi rivelano senza equivoci le potenzialità di un nuovo modello. Spesso, però, tale irruenza prestazionale incanala l’estetica verso un cammino obbligato, tutto articolato intorno a prese d’aria, cerchi maggiorati, profili a contrasto e altri dettagli di vistosa ispirazione agonistica.

Per Cupra, neonato brand ad alto contenuto adrenalinico del gruppo VW, l’approccio si è rivelato più raffinato fin dall’inizio (vedi Auto&Design n. 219). L’impostazione cromatica e il curato accostamento di materiali e forme, che si inscrivono in una più generale attenzione al desiderio di personalizzazione del cliente, hanno proiettato il progetto verso un universo peculiare, pur senza rinunce in termini di mordente sportivo.

Cupra Ateca
Cupra Ateca
Cupra Ateca
Cupra Ateca

Nasce così un cocktail visivo in qualche modo inedito, a metà fra contenuti premium e generalisti, che abbiamo avuto modo di assaporare dal vivo a Barcellona. Colpisce in particolare l’impiego nell’abitacolo della trama a effetto fibra di carbonio, che abbandona listelli e inserti per introdursi sui morbidi contorni dei sedili. A ciò si aggiunge una diffusa presenza di profili in nero lucido e di superfici in Alcantara nella stessa tinta, ma opaca, cui fanno da contrappunto numerose cuciture color rame. Proprio il rosso metallo, poi, diventa protagonista all’esterno, con una caratteristica sfumatura che colora loghi e cerchi, in un connubio particolarmente riuscito con la vernice Grigio Minerale delle foto ufficiali. Il paraurti anteriore aggressivo si rivela così l’unica vera concessione alle convenzioni. Per il resto, si avverte una sottile ricercatezza che piacerà a chi non cerca solo le performance.

Cupra Ateca
Cupra Ateca
Cupra Ateca
Cupra Ateca