Sviluppata sul pianale della futura A3 e con una meccanica accreditata di 150 CV per oltre 220 km/h di velocità massima, la “TT” rientra di velocità massima, la “TT” rientra appieno nella voglia di esplorare il mercato.

E non a caso, il costruttore di Ingolstadt, dopo averla riproposta in veste cabriolet al Salone di Tokyo, si dichiara pronto alla produzione entro i primi mesi del 1998 se il successo di pubblico sarà confermato. La A3 sarà impostata sul pianale della nuova Golf e la TT (lunga 4002 mm su un passo di 2430 mm, larga 1750 mm, alta 1350 mm) è solo 4 mm più lunga della lontana cugina di casa Volkswagen.

Il motore montato trasversalmente è la versione turbo del 20 valvole 1800 cm3 che equipaggia la A4 e la trasmissione a quattro ruote motrici. Il prezzo di vendita dovrebbe aggirarsi sui 60 milioni di lire, anche se Audi dichiara che la configurazione presentata al Salone di Francoforte potrebbe essere affiancata da una versione più economica a due ruote motrici con il propulsore 1,8 litri aspirato e 125 CV.

Tutte le parti mobili (porte, cofano anteriore e posteriore) nascono in alluminio dall’esperienza e tecnologia già praticate con successo sulla A8, mentre il resto della scocca è in acciaio.

Il progetto “TT” nasce nel maggio 1994 dalla mano di Freeman Thomas, proveniente dallo studio di design Audi in California, che in sole due settimane raggiungeva proposte formali molto simili all’attuale TT lavorando sul packaging della A3 elaborato da Ralf-Gerhard Willner, project engineer per gli esterni.

Dopo l’approvazione del capo della Ricerca e Sviluppo Audi, Franz-Josef Paefgen, i bozzetti vennero concretizzati in un modellino in scala 1:4 molto dettagliato che già comprendeva alcune idee per gli interni. Lo sviluppo degli interni fu seguito dal designer Romulus Rost e dal tecnico Winfried Rückheim.

Dalle parole di Ulrich Hagkemberg, responsabile del coordinamento tecnico Audi, il team composto dalle persone sopra menzionate ha costituito il fulcro dell’intero lavoro di sviluppo condotto in un centro esterno alle strutture Audi di Ingolstadt.

La costruzione del modello in scala 1:1 cominciò nel settembre del 1994, mentre il prototipo funzionante presentato a Francoforte è stato costruito in soli 8 mesi utilizzando in grande quantità componentistica di attuale produzione.

Il design della TT prende forma da un desiderio di ringiovanimento dell’immagine Audi ben sintetizzato dalle parole di Ulrich Hagkemberg: “Dobbiamo accentuare la nostra immagine emotiva, con vetture che colpiscano i giovani con un look accattivante e che siano anche economicamente accessibili”.

Seguire il cuore e non solo il cervello dunque, per una 2+2 di disegno moderno con qualche lampo e reminiscenza del passato.

La linea di cintura alta segue una filosofia Audi, nasce dagli alti ingombri del propulsore ed è conseguenza della voluta continuità con l’andamento del cofano. L’intenzione di spingere verso il basso il tetto della vettura, con una forma arcuata quasi da cupolino riportato che minimizza le superfici vetrate laterali, enfatizza ulteriormente le alte mura sul fianco, comunicando protezione e sicurezza, ma anche un certo feeling autoblindo.

Una caratterizzazione che, unita al colore della carrozzeria e degli interni, nonché all’imponenza di alcuni dettagli (quali ad esempio la calandra ispirata alle Auto Union da corsa degli Anni 30) graficizza un algido aspetto teutonico.

Un approccio formale assolutamente serioso, avvicinabile allo stile del Bauhaus, con ogni linea giustificata dalla sua funzione, contrario all’auto cartoon o giocattolo. Il Cx stimato è 0,34.

 

L’articolo continua su Auto & Design n. 94