Nato da un’idea di Gio’ Ponti e Alberto Rosselli, il Premio Compasso d’Oro è stato istituito nel 1954 dal grande magazzino La Rinascente, ed è giunto quest’anno alla XIX edizione.
Un lavoro di analisi e selezione, pubblicato nei due volumi dell’ADI Design Index del 1998 e 2000, aggiunge al Premio una documentazione scritta sulla produzione italiana nel campo del design. La maggioranza dei riconoscimenti non è più concentrata sull’arredamento,e molta attenzione ricade su abbigliamento e accessori, tempo libero, beni di consumo;trasporti, utensili, allestimenti, immagine coordinata, grafica editoriale, grafica web e televisiva.
Si legge nella relazione della giuria composta da Marie-Laure Jousset, Filippo Alison, François Burkhardt, Omar Calabrese, Francisco Jarauta, Maurizio Morgantini, Erik Spiekermann: “Il design è il linguaggio della differenza, e questo si evidenzia sia nei settori tradizionali della produzione italiana, come gli spazi dell’abitare e del lavoro, sia soprattutto nei settori del progetto che risiedono tra l’area della moda e dei beni per la persona.”
I premi sono distribuiti fra oggetti di grandi dimensioni come l’Eurotram di Centro Stile Zagato o i lampioni Ilva di Emilio Ambasz per Pali Dalmine; progetti in scala minore come il fornelletto Campingaz di Design Continuum e la stampante di Michele de Lucchi per Olivetti; prodotti appartenenti a categorie nuove come la tuta per motociclismo Dainese di Aldo Drudi o l’apparecchio per risonanza magnetica E-Scan di Maurizio Rezzonico.
In tema di arredo e illuminazione i premi sono andati ad aziende e designer noti come Philippe Starck con le sedute Bubble Chair per Kartell, Mario Bellini con la sedia per Heller, Marc Sadler con le sue lampade per Foscarini, Konstantin Grcic con la lampada May Day per Flos.
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