L’Ibiza è un’auto emblematica per il marchio spagnolo Seat. Firmata per la prima volta da Giorgetto Giugiaro nel 1984, e oggi giunta alla terza generazione, la vettura è colonna portante del marchio e portavoce del nuovo orientamento della casa spagnola. Un riferimento alla concept Salsa traspare nella nuova nata, svelata nel dicembre scorso al Motor Show di Bologna dal presidente Seat Bernd Pischetsrieder insieme al direttore del design Walter de’ Silva.
L’influsso della Salsa si riconosce nel frontale, con la piccola calandra a trapezio da cui partono le nervature divergenti che irrobustiscono il cofano. Sull’Ibiza, però, lo “sguardo” composto dai gruppi ottici e rafforzato dalle prese d’aria, è ancora più deciso, quasi aggressivo. In fiancata si osserva uno dei tratti di maggiore effetto dinamico, il “muscolo” orizzontale che accentua il parafango posteriore a metà tra linea di cintura e passaruota.
Una composizione formale senza eccessi, tipica delle vetture disegnate sotto la guida di Walter de’ Silva. “L’armonia dell’insieme, come si presenta su strada, la coerenza tra anteriore, fiancata e posteriore: le qualità delle auto che piacciono a me, insomma”, spiega de’ Silva con il suo immancabile trasporto emotivo. “E’ un’auto che appare compatta, malgrado i suoi quasi quattro metri”.
Il design interno è stato definito, nella fase iniziale, allo European Design Center (il centro di disegno avanzato del gruppo Volkswagen), dove lavorava all’epoca Carsten Monnerjan, oggi uno dei responsabili dell’interior design Seat. Il design esterno è frutto, in particolare, del lavoro di Steve Lewis. Il tocco finale del “color & trim” è invece opera di Simona Falcinella, responsabile del dipartimento colori e materiali.
L’articolo continua su Auto & Design n. 132