“L’anno scorso, quando è stata svelata a Detroit, nessuno pensava che la BMW X Coupé fosse particolarmente significativa, ma ora le tattiche di Chris Bangle nei confronti delle show car sono chiare: presentare vetture radicalmente diverse che facciano parlare molto di sé, in modo da focalizzare l’attenzione sulla BMW. Visti in quest’ottica, i progetti estremi svelati da Bangle negli ultimi anni sono tutt’altro che privi di senso. La coda a “chewing-gum allungato” della Z-9 coupé e roadster è riapparsa sull’attuale Serie 7 berlina; è indubbiamente attenuata e ridotta ai minimi termini, ma è ancora la stessa idea applicata a un modello di serie”. Così esordisce Robert Cumberford per tracciare su Auto & Design 133 la storia della nuova concept di casa BMW, la CS1 vista a Ginevra.
Un’analisi del progetto segue queste premesse, tenendo sempre come termine di paragone la X Coupé da cui la CS1 ha preso molto. “Lo sviluppo delle superfici con zone adiacenti concave e convesse, complesso e tuttavia molto piacevole, fa sì che la CS1 sia di gran lunga più elegante della precedente X Coupé da cui deriva buona parte delle linee e della forma. Gli zoccoli inferiori di questa erano involuti e tendenzialmente ricurvi, mentre quelli della CS1 sono più semplici e lineari, anche se palesemente ripresi dalla show car precedente”.
Una riflessione sulla figura di Chris Bangle e sul ruolo “scomodo” che ricopre nel panorama del design di questi anni, chiudono l’intervento di Cumberford: “Concordiamo sul fatto che le vetture che abbiamo visto non siano bellissime nella normale accezione del termine, ma la BMW non può permettersi di cedere alla tentazione di non correre rischi e produrre banalità scialbe ma accettabili, come fanno molte case giapponesi e americane al giorno d’oggi”.
L’articolo continua su Auto & Design n. 133