Dopo l’assaggio fornito due anni fa con il modello di stile Triagmos, il nome Carcerano è tornato in prima linea con due prototipi diversi ma legati dalla ricerca di una cultura italiana e realizzati fisicamente dalla carrozzeria Maggiora: la berlina di alta gamma New York, esposta nell’omonima città, e la coupé sportiva Lancia Granturismo (disegnata dal Centro stile Lancia), che ha esordito in anteprima mondiale allo scorso Salone di Parigi nello stand di Carcerano.
La prima è una tre volumi lunga oltre 5 metri e pensata per una meccanica con motore V12 e trazione anteriore, dai tratti decisi e dalla linea di cintura alta e slanciata. Sia all’esterno sia nell’abitacolo, nulla è nato per stupire, ma è il frutto di un pensiero orientato verso la concretizzazione finale.
La Lancia Granturismo è invece una due volumi shooting break che riporta alla purezza, all’eleganza e alla qualità scultorea delle Lancia degli anni Cinquanta e Sessanta. Così, se nella coda è possibile trovare assonanze con L’Aprilia e l’Ardea, e nei fianchi e nel frontale individuare evoluzioni alle tematiche Dialogos e Thesis, tutto l’insieme assume una personalità a sé stante.
La Granturismo è stata impostata solo nelle linee esterne e mancano indicazioni su di un suo futuro industriale. Tuttavia, a prescindere dal fatto che alcune sue soluzioni potrebbero arrivare sulle strade, la produzione sarebbe possibile, perché tutto il processo di sviluppo è stato improntato a questa finalità.
Riguardo al futuro, Carcerano non ha dubbi: “Dobbiamo ragionare in maniera diversificata. Da un lato abbiamo bisogno di recuperare la nostra tradizione, a testimonianza che nulla si è spento e che il nostro DNA è sempre vivo. Dall’altro, è indispensabile aprirci, confrontarci quanto più possibile ad altre realtà”.
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