La nostalgia per i tempi andati aleggiava anche quest’anno sullo stand Ford a Detroit. Insieme al coupè GT, remake della GT40 ormai pronto per la produzione, erano esposte altre vetture dai nomi storici, come la nuova Mustang e le concept car Shelby Cobra e Bronco. Perchè tanto “heritage design”? Lo abbiamo chiesto a J Mays, vice presidente per il design Ford.
“Perchè siamo una delle poche aziende che può permetterselo. Abbiamo all’attivo alcune delle più grandi vetture degli ultimi cento anni. Poter usare la storia a nostro favore rappresenta un grande vantaggio competitivo”.
La nuova Mustang è diventata quest’anno una realtà di serie. A chi si rivolge un prodotto così?
“Vogliamo attrarre due tipi di clienti: quelli under 30 e quelli over 30”, dice ridendo Mays. “Scherzi a parte, quello che intendo dire è che il mercato della Mustang può continuare ad essere molto ampio, perchè è un’auto che attrae tutti”.
Un design più moderno caratterizza invece la Shelby Cobra, un’altra novità Ford al NAIAS 2004.
“La Cobra – commenta Mays – è di gran lunga la vettura che guarda più avanti delle tre. Volevamo che fosse un’affermazione molto moderna, ma allo stesso tempo un tributo a Carol Shelby. Abbiamo preso gli elementi fondamentali, come la grande apertura anteriore, i parafanghi ampi e le uscite aria in fiancata, e li abbiamo applicati a proporzioni nuove”.
Che ruolo ricopre la terza concept car Ford, il SUV Bronco?
“E’ una vettura importante per noi perchè rappresenta il ritorno alle radici dello sport utility, a un’era in cui questo tipo di veicoli era legato alla funzione, in opposizione allo status. Il nostro nuovo Bronco mantiene gli elementi di design dell’originale: passo corto, profilo verticale e squadrato, ma preannuncia allo stesso tempo il volto di tutte le prossime Ford”.
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