Donne designer e ingegneri ormai non sono una rarità nel mondo della progettazione automobilistica. E non si tratta soltanto di designer dedite ai colori e ai materiali, ma di stiliste che progettano esterni e interni delle vetture, come nel caso della concept Volvo YCC. All’inizio del progetto, nell’estate del 2002 si è formato un “leading team”, un quintetto base al femminile composto da cinque manager, con cui hanno lavorato Anna Rosén per l’esterno, Cynthia Charwick per l’interno e Maria Uggla per i colori e i materiali.
Lo studio è iniziato nell’autunno seguente e l’intero processo è durato circa un anno e mezzo. «C’erano alcune aree in cui volevamo focalizzare in particolare la nostra ricerca: ergonomia, visibilità e trattamento degli interni. Prima di tutto la vettura deve piacere, poi la si analizza e si scopre che è davvero intelligente», spiega Rosén.
La YCC ha una forma originale, ma non rinnega l’immagine Volvo, evidente nella calandra con la tipica barra diagonale che attraversa il logo, e nelle ampie spalle laterali che integrano le luci di coda. L’interno non desta meno curiosità dell’esterno, a partire dalla modalità di accesso tramite un’unica porta ad ala di gabbiano, molto efficace per una showcar ma anche per spostare indietro il montante B, a vantaggio della visibilità.
Nell’abitacolo minimalista e molto scandinavo della YCC, le designer hanno scelto di togliere alla vista o come presenza fisica tutto ciò che non è stato ritenuto indispensabile, come ad esempio contagiri e indicatore della temperatura dell’acqua, che compaiono solo su richiesta.
La YCC rimane per ora solo un prototipo di ricerca non marciante, ma molte di queste soluzioni potrebbero essere evolute e trasferite nelle prossime Volvo di serie. Praticità e buon senso femminile inclusi.
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