«Il progetto per la nuova C4 prevedeva dall’inizio un’auto con le prestazioni migliori di tutta la categoria, eccezionale in ogni aspetto. Per lo stile ci siamo concentrati sui valori ufficiali della marca: qualità, benessere, espressività», esordisce il direttore del design Citroën Jean-Pierre Ploué nel raccontare ad Auto & Design la genesi del nuovo modello.
Quando è stata loro offerta l’opportunità di sostituire l’onesta ma anonima Xara con qualcosa di veramente originale, i designer del marchio francese hanno subito ricercato uno stile fortemente connotato al package della nuova vettura. A quell’epoca era prevista un’unica silhouette per le versioni a tre e cinque porte. «La prima proposta stilistica – spiega Ploué – era però così forte che ci siamo resi conto che non era adatta per la berlina. Ci siamo dati quindici giorni per immaginare un nuovo stile per la cinque porte, ridisegnando la coda».
Da quel momento, il progetto prosegue con fasi che Ploué non esita a definire «straordinarie». Realizzare due diversi stili di carrozzeria costava ovviamente molto di più. Con i tecnici, i designer mostrano al management che i due padiglioni non sono così molto lontani l’uno dall’altro e si trova una soluzione per utilizzare gli stessi pannelli di carrozzeria integrandoli in uno stile molto diverso.
Se la maggiore diversità si nota nella coda, il frontale condiviso spicca per la grafica marcata, con le doppie barre parallele cromate che si rialzano al centro della calandra per dare origine al double chevron.
Jean-Pierre Ploué e i suoi designer sono visibilmente soddisfatti del risultato e di come il management abbia permesso loro di ottenerlo. «Con la C4 abbiamo una tre porte dallo stile forte, con un padiglione teso, e qualcosa del prototipo Airdream e della C2. La cinque porte è più conviviale, come C3, Pluriel, Picasso».
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