L’idea alla base della concept car Villa sullo stand Bertone al salone di Ginevra è tanto semplice quanto poco sfruttata. Il lato della nostra automobile che vediamo più spesso è la fiancata, certo non il frontale. Perché allora è sempre quest’ultimo a caratterizzare lo stile di un modello?
Punto focale in questa concept è infatti il sistema di porte trasparenti che aprendosi liberano tutto il fianco permettendo un accesso a bordo simile, come suggerisce il nome del prototipo, a quello di un edificio. Il sistema di apertura è basato su una serie di bracci che muovono entrambe le sezioni sia all’esterno, sia di lato, sia verso l’alto; la necessità di fare in modo che le due porte si potessero muovere insieme o indipendentemente, e soprattutto la curvatura dei vetri sui tre piani dimensionali, hanno reso la costruzione del modello piuttosto complessa.
I criteri di ispirazione architettonica utilizzati per la linea esterna influenzano il disegno degli arredi e le soluzioni tecnologiche dell’abitacolo. In mancanza di un quadro strumenti, nella Villa tutte le informazioni e i comandi secondari sono affidati al grande schermo centrale da 23 pollici, con una novità: per evitare distrazioni del guidatore, sul video viene riprodotta anche l’immagine della strada.
La sensazione di “casa” che si ha entrando nella Villa è ribadita dai principali elementi d’arredo, tra cui i sedili, sottili e sagomati come sculture ma molto confortevoli. Nella parte posteriore dello schienale si trovano due monitor per la visione di film o per lavorare al computer, tramite una tastiera virtuale che viene proiettata sul piano mobile tra le due sedute. Il tunnel centrale, che domina l’abitacolo in lunghezza, è flottante, libero, sostenuto da gambe che ribadiscono l’ispirazione all’arredamento.
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