L’Opinion di Robert Cumberford analizza il concetto di emozione nel design sia nelle vetture generaliste che dei modelli di livello superiore, citando come esempi i nomi di Gérard Welter della Peugeot e di Walter de’ Silva, responsabile del design prima all’Alfa Romeo, poi alla Audi, alla Lamborghini e alla Seat.

Pur essendo alla Peugeot da molto tempo, solo in anni recenti Gérard Welter è riuscito a persuadere il management ad accettare un tocco di sportività e una sfumatura aggressiva nella forma dei veicoli del marchio. All’inizio degli anni Ottanta la casa francese era in crisi finanziaria, e ciò che la salvò fu la geniale 205, un design realizzato internamente dal team di Gérard Welter. Questa vettura ebbe un tale successo di mercato e così duraturo da risollevare le sorti della Peugeot e aumentare notevolmente le probabilità che il team interno ottenesse la dovuta considerazione.

Come lui, anche Walter de’ Silva è riuscito nell’impresa di portare l’emozione in marchi di grande diffusione, al punto che gli è stata affidata anche la direzione del design globale dei marchi Audi e Lamborghini. A queste ultime non era necessario aggiungere emozione, mentre le prime, nonostante il generale apprezzamento del look in puro stile Bauhaus, tendevano a sparire sul mercato.

Walter de’ Silva iniziò dalle concept car, quindi aggiunse l’enorme calandra verticale ora adottata su gran parte della gamma Audi. «Non piacque a tutti. La stampa inglese, in particolare, era molto critica» afferma de’ Silva, ma resta il fatto che gli attuali modelli Audi con la nuova calandra e le superfici laterali più elaborate sono di gran lunga più imponenti delle generazioni precedenti e godono di grandi successi per il compromesso equilibrato tra tecnica, affidabilità e fascino.

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