A quarant’anni esatti dalla presentazione del primo modello, la nuova generazione della Toyota Corolla, svelata prima a Parigi sotto forma di concept giallo oro e poi al Motor Show di Bologna come modello di serie, si chiamerà Auris in Europa mentre manterrà il suo nome storico nel resto del mondo.
L’assonanza con il nome della più piccola Yaris non è un caso, e i punti in comune tra le due vetture, anche in termini formali, non si fermano qui. C’è una stretta relazione nello stile e nelle proporzioni, che nella Auris sono il risultato di uno studio meticoloso sui requisiti che il pubblico ricerca quando si avvicina all’acquisto.
Wahei Hirai, direttore del design Toyota, spiega: «è un modello che trae molta ispirazione dall’orientamento europeo che domina il segmento C. Il package è il perno attorno al quale è ruotato il progetto, con una generale tendenza a partire dall’interno per poi disegnare l’esterno». Il che si traduce in una prevalenza dello spazio e della funzionalità sulla semplice forma. Il package è rialzato rispetto al precedente modello e questo fa sì che tutto l’abitacolo sia più alto, anche il tunnel centrale che diventa consolle, sostenuta da un inserto volante che «ricorda gli archi rampanti usati in architettura» specifica Hirai.
È in quest’area, con la leva del cambio corta e molto confortevole da manovrare, con il freno a mano integrato nel disegno generale e una disposizione razionale della strumentazione di bordo, il cuore dell’abitacolo. Tutto attorno lo spazio regala un confort di standard molto elevato, reso possibile dalla lunghezza totale della vettura di 422 Cm, che unita all’architettura a sbalzi molto ridotti fa del corpo centrale uno dei più ampi della categoria.
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