Fare una coupé-cabriolet di segmento B con l’abitabilità di una vettura di classe C, nonostante la presenza del tetto rigido retraibile. Questa la sfida che
i designer Bertone hanno voluto affrontare per realizzare la concept car basata sulla Fiat Grande Punto presentata quest’anno al salone di Ginevra.
Così è nata la Suagnà (accurato, in dialetto piemontese). «L’intero progetto
si è sviluppato intorno a tre punti principali: il package, lo stile e, non ultimo,
il sistema tetto», spiega David Wilkie, neo-promosso direttore del design della Stile Bertone.
Grazie al tetto sviluppato con il fornitore CTS (Car Top System), la Suagnà presenta inoltre una coda meno massiccia di quanto ci si aspetterebbe.
Il sistema è semplice quanto efficiente: per scoprire l’abitacolo, il lunotto scende verticalmente dietro i sedili, poi l’hard top si ripiega in due soli pannelli
dentro al vano bagagli, quindi il lunotto può tornare nuovamente all’esterno
per funzionare come frangivento.
Un esterno originale e del tutto inedito, dunque, mentre all’interno la plancia
è derivata dalla Punto, ma con elementi di strumentazione specifici, così come la struttura dei pannelli porta. «Volevamo ottenere un effetto molto avvolgente, quindi abbiamo raccordato plancia e pannelli nella parte bassa», racconta Wilkie, che sottolinea anche l’importanza dei colori e dei rivestimenti.
«È un concetto pensato per una clientela giovane, non potevamo usare materiali tradizionali. Ci siamo rivolti al mondo della moda e alla sua tendenza verso la “cross-culture”, ovvero un incrocio tra stili e materie differenti, di cui
le fodere dei sedili sono un esempio: è un intreccio tra pelle e fibre di acciaio.
Il pellame “vintage” dall’aspetto stropicciato, è simile a quello impiegato per giacche e borse».
L’articolo continua su Auto & Design n. 158