Quando ci si trova di fronte alla BMW Concept Coupé Mille Miglia del 2006, omaggio alla BMW 328 Mille Miglia Touring Coupé del 1940, si prova una forte impressione retrò.
Eppure la concept car non ha questo tipo di funzione, come spiega Thomas Plath, direttore del centro di design avanzato: «Il carattere retrò non era previsto nel briefing di progetto, ma il ricco retaggio della vettura era un punto focale chiaro di un processo all’avanguardia che aveva come obiettivo la libertà creativa, proprio come 60 o 70 anni fa».
Questo non era l’unico aspetto del briefing. Il team di design di Monaco voleva anche mettere in risalto l’attuale linguaggio BMW. «Non vogliamo però» prosegue Plath, «che le superfici concave e la grafica esplicita siano elementi di moda di breve durata: devono durare nel futuro».
Mentre Thomas Plath delinea la filosofia del progetto, Anders Warming, il designer che ha realizzato i primi bozzetti, precisa: «Parlano tutti del design scultoreo della vettura, ma la parte anteriore è ancora molto tradizionale, con la calandra e i fari integrati».
La Concept Coupé Mille Miglia non è totalmente priva di elementi retrò, come il parabrezza diviso, le uscite d’aria stilizzate sulle fiancate laterali e le ruote posteriori coperte.
Nemmeno la vetratura che si apre come il tettuccio di un aereo è nuova, mentre la plancia è un esempio perfetto di semplicità e allo stesso tempo di innovazione tecnologica; è ottenuta da un unico pezzo di lamiera e si ispira alla tecnica giapponese di piegatura origami.
In un panorama in cui ormai il termine concept car ha perso il suo vero significato, questa vettura introduce elementi di innovazione avanzata e svolge la pura funzione di studio degli stili e delle applicazioni del futuro nel design dell’automobile.
L’articolo continua su Auto & Design n. 159