Dal Fiorino al Nuovo Fiorino. Non solo un’evoluzione generazionale, ma un vero e proprio cambio di rotta nell’approccio concettuale per Fiat Professional. Si è infatti passati da un “derivato” a un veicolo progettato espressamente – nella tecnica quanto nella forma – per lo scopo cui è destinato: il lavoro in primo luogo; ma anche il trasporto persone, con la variante Qubo che si distingue nettamente nel panorama automobilistico per fornire una risposta “intelligente” alle esigenze di mobilità individuale.
Questo progetto ribadisce inoltre la continuità del rapporto di collaborazione tra i gruppi Fiat e PSA, visto che insieme al Fiorino sono nati anche il Peugeot Bipper e il Citroën Nemo.
«La definizione – racconta Peter Jansen, Direttore Fiat Professional Style – è partita nella seconda metà del 2003 con il nome di “Progetto 225” e ha coinvolto anche la turca Tofas che produce il veicolo negli stabilimenti dove già viene costruito il Doblò. Fiat e PSA hanno sempre lavorato a stretto contatto.
Come base tecnica di partenza è stato scelto un pianale di derivazione Grande Punto, mentre sotto il profilo dello stile, inizialmente ogni partner ha definito in modo indipendente una sua proposta che poi è confluita nel modello finale, sviluppato a Torino».
Interessante notare come in un primo tempo Fiat fosse orientata verso la formula monovolume, mentre PSA portasse avanti l’impostazione due volumi che è poi stata scelta.
«Tra la fine del 2003 e la prima parte del 2004 – prosegue Jansen – sono state analizzate le prime proposte, scaturite anche da una ricerca storica sui veicoli da trasporto leggero. Una volta individuato l’orientamento di base, si è lavorato sulla personalizzazione di marca».
L’articolo continua su Auto & Design n. 172