Alfredo Häberli propone quest’anno una cucina come qualcosa da assaporare, da annusare. Una sorta di richiamo ai sensi, l’olfatto e il gusto, ma anche alla memoria “involontaria” che ci porta a recuperare un ricordo, un frammento di vita, un’atmosfera.
Così, in un settore in crescita, quello delle cucine, da un lato si assiste alla messa in scena di ambienti sempre più minimali/professionali, dove spesso si sconta la funzionalità in nome dell’estetica, dall’altro si vedono sfilare nuovi sofisticati elettrodomestici dai colori sgargianti, in controtendenza con chi li vorrebbe sempre bianchi.
C’è però chi si ferma a pensare alla forza del ricordo, chi riesce a guardare indietro per raccogliere l’eredità, anche affettiva, presente nella ‘cucina della memoria’; si tratta di Córdoba, in Argentina, dove il designer svizzero-argentino trascorreva le vacanze con la famiglia.
Schiffini, storico marchio di design nel settore, con questo progetto-concept (presentato prima a Eurocucine, lo scorso aprile a Milano e poi a Zurigo in occasione della personale dedicata al designer) dà oggi continuità a un’idea già espressa da Vico Magistretti, importante collaboratore dell’azienda, quando affermava che “la caratteristica dell’italian design è stata quella di lavorare per concetti”.
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