L’immagine emblematica dell’ottuagenario concorso di Villa D’Este di fine aprile è la premiazione della storica Alfa Romeo 8C 2900 B, basata sulla meccanica della monoposto da Granprix (otto cilindri in linea con doppio compressore), magnificamente carrozzata a berlinetta dalla Touring.
Il proprietario, ex importante manager americano, John Shirley, fino a novembre 2008 presidente e CEO di Microsoft, accoglie due splendide coppe che Jean-Marc Droulers, presidente di Villa D’Este, e Karl Baumer, presidente del concorso e responsabile di BMW Group Classic, gli hanno appena consegnato. Quei due premi, Coppa d’Oro Villa D’Este e Trofeo BMW entrambi attribuiti dal voto degli invitati alla sfilata del sabato e dai membri della giuria, sono però solo una parte dello straordinario bottino dell’en plein di Mr. Shirley: dal referendum pubblico a Villa Erba ha ottenuto anche il trofeo BMW Group Italia e la duplice elezione della vettura a Best of Show sia del pubblico che della giuria.
Questo verdetto, associato alle altre scelte della giuria avvenute a Villa D’Este, sollecita alcune riflessioni. Premettiamo che i risultati maturati sono nella logica di giudizio e fair play, punti di forza di un concorso che, neppure in un momento così critico della finanza e dei mercati, ha rinunciato al suo ruolo educativo e di leadership nell’ambito dei concorsi di eleganza.
E’ nella tradizione di Villa D’Este di non arrendersi alle avversità, soprattutto dopo aver ripreso il corso della sua storia con il generoso appoggio, ormai decennale, del gruppo bavarese, che nella passione e nella collaborazione aperta dei responsabili del prestigioso complesso alberghiero hanno trovato l’ideale partnership. La signorilità, l’eleganza e il massimo conforto di Villa D’Este sono infatti gli elementi essenziali per il radicamento di un evento tanto attraente e prestigioso.
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