Come sempre, in questa appena passata edizione 2009 della Milano Design Week si sono visti molti esercizi di stile, molte belle presenze, conformi ai canoni del secondo millennio (sostenibilmente corrette, matericamente e produttivamente innovative), sotto forma di sedie, poltrone, divani, librerie…
Come sempre, non molti sono gli esempi di auspicabili e significativi cambiamenti, risultato di una riflessione profonda sulle configurazioni e sulle modalità di fruizione di un pezzo d’arredo, sedia, poltrona, tavolo o libreria che sia.
Per intenderci, rievocando eccellenze progettuali del passato, Mezzadro e Sella ideate dai fratelli Castiglioni per Zanotta (1950 e 1957) rappresentano un ripensamento radicale della seduta: più informale e più dinamica, perché coerente con un modo di sedersi di chi in studio, in ufficio o anche in casa si sposta continuamente da una postazione a un’altra, dalla scrivania al telefono. Percorre questa filone di ricerca la 360° di Grcic per Magis. Dura, militaresca, poco invitante a un primo sguardo dà proprio l’idea di “sedia per sedute brevissime” – parafrasando la sedia per visite brevissime che Bruno Munari progettò (la produsse Zanotta in serie limitata di nove pezzi nel 1945) proprio per ironizzare sullo stile di vita frenetico – ma in realtà invita a ricorrenti cambi di posizione. A cavalcioni, a strapuntino, appoggiandosi per il lungo… Insomma muovendosi in continuazione anche grazie alle ruote, a 360° appunto.Eugenio Perazza, presidente di Magis che, come Aurelio Zanotta ai tempi dei Castiglioni e di Munari, sa guardare avanti e ha accettato l’ennesima sfida credendo in un progetto che saprà essere compreso proprio per la forza dinamica che sa esprimere. Perché afferma: “nell’arcipelago del design ci sono isole produttive felici che, nate sotto il segno del nuovo, sanno suggerire percorsi alternativi alla grande kermesse del consumismo. Oggi più che mai satura”.
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