Un anno fa ci avrebbero scommesso in pochi, sulla possibilità di ritrovare le linee estreme della Nissan Qazana addosso a una vettura di serie. E invece la Juke si presenta straordinariamente fedele a quel teaser.
«Dopo la Qashqai ci siamo chiesti che strada intraprendere», spiega Atsushi Maeda, project leader della Juke al Nissan Design Centre di Londra, «di sicuro non volevamo riproporne
una versione in scala ridotta. Puntavamo comunque a un prodotto capace di differenziarsi dagli altri crossover, e abbiamo lavorato sull’idea di coniugare la piccola Suv e la sportiva, per costruire una sorta di icona della “urban jungle”: un veicolo giovanile, anticonformista, forte di un’immagine emotiva e capace di colpire».
In realtà il progetto Juke ha preso le mosse nel 2006, quando l’esplosione del fenomeno Qashqai era soltanto una speranza. Pur destinato a mezzo mondo (sarà prodotto sia in Europa sia in Giappone, e verrà venduto pure negli Usa) i principali mercati di riferimento sono stati Gran Bretagna, Germania e Italia. Dall’abituale competizione globale fra i vari centri di design sono usciti ben dodici sketch, sette dei quali divenuti poi modelli in clay.
Fra questi sono state selezionate due proposte, passate al modello esecutivo, dopo di che la scelta finale (settembre 2007) è caduta sulla vettura firmata dal centro di design londinese, più sviluppata per linee orizzontali rispetto alle soluzioni provenienti dal Giappone, caratterizzate da forme più acuminate. Il processo si è concluso nel gennaio del 2008, quando l’immagine della Juke è stata definitivamente congelata.
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