Poco dopo che l’ex direttore del marchio Ferrari, Dany Bahar, si era trasferito da Maranello alle pianure del Norfolk in Inghilterra orientale perché la Lotus lo aveva assunto come CEO con l’incarico di ridare slancio al marchio, Donato Coco, direttore del design Ferrari negli ultimi quattro anni, fece lo stesso. Quando Bahar gli disse che la Lotus voleva progettare ex novo una gamma di cinque vetture, Coco, che è nato a Foggia e prima di diventare designer di automobili è stato scultore e illustratore, non ci pensò due volte ad accettare immediatamente la sfida.
«Questo accadeva nel settembre 2009, quando Dany [Bahar] mi chiese di sviluppare un nuovo feeling per il marchio; da quel momento ho iniziato ad analizzare il passato di design della Lotus e il grande retaggio delle sue vetture sportive mi ha ispirato notevolmente» spiega Coco.
«Scoprii anche, però, che negli ultimi vent’anni aveva realizzato solo la Elise e la Evora, molto performanti e tuttavia piccole e leggere, il che non rendeva giustizia al marchio. Perciò la mia prima reazione fu di conferire più dignità e presenza su strada all’immagine percepita del design Lotus. Con cinque nuove vetture in cantiere, ognuna con un packaging specifico, il nuovo linguaggio di design doveva essere coesivo, ma al tempo stesso rapportarsi adeguatamente al posizionamento dei singoli modelli».
«Negli ultimi tre mesi del 2009 mi recai a Hethel in varie occasioni per incontrare il team di design, valutare le risorse, i processi e le attrezzature e dare una direzione al design; iniziai a lavorare a tempo pieno il quattro gennaio 2010», prosegue Coco.
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