Dopo l’esperienza interattiva della Fiat, che per il lancio della 500 aprì un filo diretto con gli utenti per studiare nuove soluzioni di colori e finiture, l’appendice brasiliana della casa torinese – Fiat Automoveis di Betim, nello stato di Minas Gerais – è andata oltre. Ha progettato, con la partecipazione del pubblico, un intero concept di minicar per uso essenzialmente cittadino. Si chiama ufficialmente FCC III (Fiat Concept Car III): terzo, appunto di una serie sviluppata già con altri due concept nel 2006 e nel 2008 per il Motor Show di Sao Paulo. Ma è come Fiat Mio che il pubblico brasiliano l’ha accolto e apprezzato. Non è l’unica novità di Fiat Automoveis: sotto la guida di Peter Fassbender, responsabile per il design Fiat nell’America Latina, il centro di sviluppo intitolato a Giovanni Agnelli ha anche sfornato un’interessante versione Cabrio della sua nuova Fiat Uno (per molti aspetti piuttosto simile alla Panda che la casa torinese sta per presentare) e, della stessa Uno, una versione Ecology che offre alcune ragguardevoli soluzioni.
Al portale interattivo www.fiatmio.cc si è registrato, fra l’agosto 2009 e l’ottobre 2010, l’accesso di oltre due milioni di utenti di 160 Paesi. Di questi, 17 mila si sono registrati e 10 mila hanno fornito idee per il concept Mio. Questa procedura, in realtà, ha travolto quella che è l’abituale segretezza dei centri stile. E’ forse la prima volta che un’industria automobilistica con caratteristiche globali conferiva una totale trasparenza a un suo processo di sviluppo.
Si trattava, come dice Fassbender, di «reimparare come si fa un’auto». Ma il gioco valeva la candela: il risultato, infatti, rispecchia totalmente le idee che il pubblico ha di un’auto ideale da città: compatta ed economica, allestita con materiali ecologici, spinta da un’energia “pulita”, perfettamente integrata con l’elettronica – dal cellulare al navigatore – che ormai circonda la nostra quotidiana esistenza.
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