Il Coupé a Detroit, la Cabriolet a Ginevra: ora anche la nuova E-Class ha le sue versioni sportive. Né si tratta di vetture qualsiasi: entrambe occupano un nuovo gradino nell’evoluzione del linguaggio di design Mercedes. Non sono ancora il nuovo corso preannunciato da Gorden Wagener con la scultura “Aesthetics A”, ma ne anticipano già alcune caratteristiche. “Racchiudono perfettamente il nostro linguaggio di design sensuale e puro e rappresentano il prossimo passo nel continuo sviluppo del nostro linguaggio. Dotate di proporzioni perfette, racchiudono un design purista con enfasi su superfici, riduzione delle linee e forme sensuali. Questo linguaggio ridotto è al tempo stesso hot e cool”.
Il sogno che Wagener, responsabile del design Daimler, ha saputo infondere nei suoi collaboratori, quello di ridurre al massimo le linee di carattere, trova compimento in queste due vetture, ma è particolarmente evidente nella Coupé, dove anche l’ultima linea è scomparsa, sostituita da una spalla che è un gioco di luci e ombre. “Non cambiamo la nostra filosofia di design ma entriamo in una nuova fase”, spiega Robert Lesnik, responsabile degli esterni: “Come diciamo noi, il tempo delle pieghe è finito. Significa che lavoreremo sempre più su superfici pure e sensuali. Può anche darsi che in una vettura più grande tali soluzioni estreme, come uno stile completamente pulito, possano sembrare pesanti. Ma in un’auto come la E-Coupé, con proporzioni equilibrate, padiglione stretto, carreggiata e passaruote larghi, è stato possibile eliminare dalla spalla qualsiasi piega e concentrarsi su superfici pure”.
“Con la filosofia di design della Sensual Purity – osserva Wagener – abbiamo rinnovato con grande successo lo stile della nostra gamma. Applicando questa filosofia all’attuale A-Class, lanciata nel 2012, abbiamo dato il via a una trasformazione del design. La prossima generazione di compact segnerà l’alba di un’applicazione ancor più rigorosa del linguaggio della Sensual Purity”. La scultura “Aesthetics A” offre una chiara indicazione, ma Coupé e Cabrio della E-Class, sebbene con i loro 4,82 metri tanto compact non siano, regalano un primo assaggio.
L’input iniziale è venuto da Hubert Lee, che ora guida lo studio di Pechino, e Wini Camacho. Le due vetture, spiega Lesnik, sono nate in parallelo: “Non si può semplicemente prendere la Coupé e tagliare il tetto, né si può compromettere la forma della Cabrio quando il tettuccio è chiuso, perché la E-Coupé e la E-Cabrio sono e devono rimanere granturismo, quattro posti equilibrate. Per esempio, le diverse shutline del baule rappresentano i limiti per i gruppi ottici posteriori che sono gli stessi per entrambe le vetture. E’ stata certamente una sfida trovare una linea che funzionasse per entrambe”.
Sebbene gli interni ricalchino in linea di massima quelli della berlina, come spiega il responsabile degli interni Mercedes Hartmut Sinkwitz, occorreva una maggiore sportività. Ecco allora i bocchettoni con un nuovo motivo “a turbina”, già visti anni fa su un concept S-Class Coupé ma che ora esordiscono in produzione, perfezionati dal team del suo numero due Hans-Peter Wunderlich.
Articolo completo su Auto&Design n. 223