La funzione raccontata dalla forma. In questa direzione si è mosso sin dai primi sketch il progetto della McLaren 720S. «Non appena la si guarda, se ne coglie subito la natura. Noi, come designer, abbiamo avuto il compito di donare bellezza alla sua funzione». E’ Robert Melville, Design Director del marchio inglese, a raccontare la genesi dell’ultima nata in casa McLaren sullo stand Salone di Ginevra 2017, dove la supercar ha debuttato.
Guardando negli occhi questa 720S si ha la percezione di come i fari siano stati integrati nel sistema aerodinamico della vettura. Ma la sorpresa si ha provando ad inserire una mano sotto ai gruppi ottici, come Melville ci invita a fare: si scopre così che integrano una presa d’aria per convogliare il flusso ai radiatori.
Gli ingressi per l’aria non risultano immediatamente visibili neanche sulla fiancata. «E’ pulita ed elegante, scolpita dal vento. Ci si potrebbe quindi chiedere in che modo venga raffreddato il motore», osserva Melville sorridendo. In realtà le prese d’aria ci sono, ma non si vedono. Questa McLaren respira grazie alla composizione a doppia pannellatura delle portiere. L’aria, muovendosi velocemente lungo il corpo vettura, viene incanalata tra i due pannelli e arriva al propulsore V8 4 litri biturbo da 720 CV, massimizzando l’efficienza del raffreddamento.
Le porte si aprono ad ali di gabbiano. «Aumentando l’angolo di apertura abbiamo potuto mantenere l’alto impatto emozionale della 720S, aumentandone la praticità», continua Melville.
Il posteriore termina piatto, con uno spoiler integrato e ad assetto variabile, che si estende per tutta la larghezza della vettura. Al centro, i terminali di scarico sono incorniciati dai gruppi ottici posteriori a Led. «Il motivo del posizionamento in alto degli scarichi non è tanto di design, quanto piuttosto di sound. Lavorando in sinergia con ingegneri e tecnici specialisti abbiamo deciso di mantenerli corti, molto vicini al motore, di cui sono la voce», ha spiegato il designer inglese.
Se fuori a dettare le regole è l’aerodinamica, dentro ci pensa l’ergonomia. «Nel disegnare gli interni ci siamo ispirati all’abitacolo di un elicottero, con montanti molto sottili e ampie superfici vetrate», ha detto Melville. Ad essere curata è stata anche l’esperienza sensoriale del cliente. Qui sono i dettagli ad elevare la qualità percepita, dall’odore della pellequando si entra in vettura, al feed-back dei pulsanti dei comandi, all’illuminazione del motore con luci colorate quando si apre l’auto.
Melville ha le idee molto chiare sul futuro del design di McLaren. «Continueremo a trattare le superfici seguendo l’aria che attraversa la vettura. Immaginiamo la Sport Series come un bocciolo, la Super Series come un fiore che sta iniziando ad aprirsi. Con le Series dei prossimi anni, il fiore si aprirà ancora di più».