Stile e piacere di guida. Sono questi i due pilastri di Infiniti, espressi attraverso linee sportive, materiali di qualità e confort di marcia. Un’attenzione al design che caratterizza il marchio giapponese fin dall’esordio avvenuto nel 1985. Uno dei due fondatori del brand è stato il giapponese Takashi Oka che di professione faceva il designer. Oggi Infiniti ha una gamma di prodotti che comprende crossover, Suv e berline e porta avanti la tradizione del marchio mettendo sul podio dei suoi valori proprio la ricerca stilistica. Una filosofia che sembra incontrare i gusti dei clienti, dato che il 92% degli acquirenti sceglie un’Infiniti per il suo aspetto esteriore.
Abbiamo guidato sulle strade del Portogallo la Q50 Hybrid MY18, versione aggiornata e arricchita da alcuni nuovi dettagli che ne rinfrescano il look. I punti caratterizzanti del design degli esterni sono rimasti invariati. La griglia a doppio arco, il profilo affusolato dei fari che le conferisce uno sguardo aggressivo, quasi felino, e il “Crescent-cut C-pillar”, ispirato alla luna crescente, vera e propria firma stilistica delle Infiniti di oggi, introdotta dalla Q50 nel 2013. Tre elementi che ritroviamo in tutti i modelli della gamma attuale del brand, dalla Q30 all’ultima nata, la Suv QX50.
L’attenzione costante allo stile ha caratterizzato anche la scelta delle tappe del test drive. Le curve sono accompagnate dal suono del 3.5 V6 a benzina da 365 cavalli che in città tace per la maggior parte del tempo grazie alle batterie. Apprezziamo la buona dinamica di guida della vettura, nonostante il peso che sfiora i 1900 kg, fino all’arrivo al Porto Cruise Terminal.
Disegnato dall’architetto Louis Pedro Silva e inaugurato nel 2011, l’edificio ha linee morbide e vuole rappresentare la sintesi dei flussi di movimento simili a quelli originati dai tentacoli di un polpo. La costruzione è interamente ricoperta da più di un milione di piccole piastrelle di ceramica, tutte realizzate a mano dagli artigiani dell’azienda “Vista Alegre”, nata in una località vicino a Porto ben 195 anni fa. L’occhio umano viene ingannato dalla luce del sole che sembra cambiarne le forme a seconda delle ore della giornata.
Risaliamo in macchina e ci dirigiamo verso il centro città. Gli interni hanno mantenuto l’impostazione della versione precedente. Al centro della plancia spiccano i due schermi posti uno sotto l’altro, il primo dedicato principalmente al sistema di navigazione, il secondo alla gestione delle impostazioni, sistemi di sicurezza compresi. Diretto e veloce lo sterzo steer by wire che aveva debuttato, pioniere nel mondo delle vetture di produzione, proprio con la prima versione della Q50. Gli allestimenti hanno subito un aggiornamento, in particolare la Sport Tech è ora equipaggiata con un kit estetico che dona maggior carattere alla vettura, comprensivo di splitter anteriore nero, diffusore posteriore a contrasto, sedili anteriori dal design sportivo e pedaliera in alluminio.