La scorsa settimana, in concomitanza con l’edizione annuale del LA Design Festival, sul tetto dell’ex magazzino merci ROW DTLA, sito di archeologia industriale ora convertito a spazio commerciale e residenziale, MINI LIVING ha presentato la sua terza versione del concept di unità abitativa minima per nomadi metropolitani.
Il progetto della cosiddetta Urban Cabin segue le recenti edizioni di Londra e New York, e questa volta vede come studio partner per la sua “customizzazione” il duo di architetti FreelandBuck. In ogni città infatti l’involucro, dell’area totale di soli quindici metri quadri, composto di due zone dedicate rispettivamente al giorno e alla notte, viene personalizzato nella sua zona centrale tenendo conto dello spirito del luogo.
Nel caso di Los Angeles, e in omaggio alle caratteristiche proprie della città ospitante. gli architetti locali hanno voluto mettere in evidenza con le grafiche e i materiali usati, il rapporto tra interno ed esterno, per sottolineare la relazione con l’aria e la luce tra questa mini architettura e la città.
“Questo ulteriore esempio di spazio abitativo – ci racconta l’architetto Oke Hauser di MINI LIVING-, fa parte della visione olistica che Mini ha del progetto: l’auto per noi è parte di uno scenario più ampio dedicato alla vita urbana e, con il team che presiedo, negli ultimi cinque anni abbiamo lavorato a diversi concept di abitazioni (si veda in questa sezione la news relativa a MINI LIVING alla Design Week 2018) e alla suggestione dei loro relativi lifestyle, soprattutto in chiave di sostenibilità, condivisione, e nuove forme di mobilità”.
Il fine ultimo e, per così dire, pratico, potrebbe essere il prossimo aprile quando a Shanghai (ma in un futuro prossimo anche Berlino) si inaugurerà il progetto di residenze per il co-living, sviluppate con un partner locale ristrutturando un complesso industriale dismesso, dove MINI LIVING sta sviluppando cinquanta veri appartamenti dedicati a spazi di co-working, abitazione e spazi per il tempo libero.