La Fiat barchetta compie 25 anni. Il progetto della piccola spyder italiana (design story completa su Auto&Design no.90), riporta indietro nel tempo, addirittura al 1948, quando il termine fu coniato per la Ferrari 166S realizzata dalla carrozzeria Touring, a sua volta ispirata alle spider degli Anni 20, con carrozzerie in legno simili alle imbarcazioni.
In questo disegno d’impostazione classica si inseriscono con discrezione i dettagli dal sapore retrò, come i fari anteriori carenati, le maniglie a bacchetta, i copriruota in lamiera. L’abitacolo della vettura, prodotta negli stabilimenti della carrozzeria torinese Maggiora, è un naturale proseguimento delle superfici esterne, in cui la lamiera penetra alla base del parabrezza e sui pannelli delle porte. Per riporre la capote è stato realizzato un coperchio rigido nel colore della carrozzeria. La strumentazione analogica su fondo bianco è un altro riferimento alla vocazione sportiva della vettura.
Le proposte iniziali sono state identificate con i nomi di diversi tipi di pizza: Marinara, Diavola, Atomica e Bismarck. Un’associazione di idee con un prodotto tipicamente italiano, vivace e creativo, noto in tutto il mondo e molto espressivo, capace di dare indicazioni precise su chi la crea come su chi la sceglie. Il concept della Marinara, scelta come tema stilistico per la futura barchetta, è opera del designer Andreas Zapatinas, allora responsabile del progetto.
Avviato all’inizio del 1991, il progetto “183 Spider” è stato seguito all’inizio da Mario Maioli, allora coordinatore del design del gruppo Fiat, dal suo successore Nevio Di Giusto dapprima direttore del design Fiat, e da Chris Bangle, chief designer per gli esterni e quindi a sua volta successore di Di Giusto quando Mario Maioli lascia l’incarico. Durante tutto il susseguirsi di incarichi e ruoli, Ermanno Cressoni, coadiutore e anima del Centro Stile, ha continuato la sua opera di supervisore. Dopo la riorganizzazione del Centro nel 1992 è stata creatta la figura del “Chief designer vettura”, un responsabile di progetto che si affianca e coordina le attività dei due chief design per gli esterni e interni. All’inizio, questo compito era svolto da Zapatinas, in seguito sostituito da Alessandro Cavazza.