Aspettando Godot? Bè, non proprio: nell’attesa della DS 4, nuova stella di PSA, ci sono certezze in più. La vedremo nelle prossime settimane e la guideremo nel corso del 2021, ma intanto la costola premium di Citroen lancia robusti segnali a chi è in attesa. Si sono addirittura scomodati, per questo primo assaggio, i vertici di casa: dalla Ceo, Béatrice Foucher, alla responsabile del prodotto, Marion David, e poi fior di ingegneri e di designer, da Sébastien Jacquet a Thierry Métroz, tutti nell’ormai consueta formula-internet cui il Covid ci ha condannato. Per ora nessuna immagine della vettura, salvo la precisazione di DS che il rapporto corpo/ruote sarà unico nel segmento C e «creerà una silhouette atletica ed efficiente»; ma molto si è detto sui suoi contenuti, a partire dalla conferma che la nuova stella di casa DS nascerà come ibrida plug-in.

DS 4 potrà avvalersi di una nuova versione della piattaforma EMP2, che consentirà l’uso di varie motorizzazioni oltre alla PHEV iniziale (turbo 4 cilindri da 180 cavalli più elettrico da 110 per un’autonomia di oltre 50 Km a zero emissioni). Ma sarà soprattutto un mostro di tecnologia, dall’extended head-up display all’infotainment dell’Iris System controllabile con voce e movimento, dalla sicurezza del Drive Assist 2.0 alle sospensioni attive alla visione notturna. E poi, ne parla con orgoglio Métroz, i fari a Led, sottili e moderni, che ruotano e – divisi in 15 segmenti – si accendono e spengono indipendentemente secondo necessità. Un distillato, spiega Béatrice Foucher, «di lusso francese e tecnologia avanzata, inglobati in una veste audace», per una clientela «che voglia stile, purezza, intuitività, tecnologia e piacere di guida». Aspettiamo: vedremo.