Nel 2023 Peugeot celebra un anniversario molto particolare che lo lega all’Italia: alla Casa del Leone si deve infatti la prima automobile immatricolata in Italia di cui si sia rintracciata notizia, una Type 3 del 1892 consegnata nel gennaio dell’anno seguente ad un lungimirante imprenditore del vicentino, il conte Gaetano Rossi. Peugeot ha voluto celebrare i 130 anni dal suo esordio in quello che oggi è il suo mercato più importante dopo quello francese unendo passato, presente e futuro. Teatro della celebrazione il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, dove proprio quella Type 3 è conservata sin dagli Anni 50, e dove è stata affiancata all’ultima nata, la Peugeot 408, e virtualmente dalla concept car Inception vista all’inizio dell’anno al CES di Las Vegas.
Proprio il confronto tra l’ultimo modello e quello che prefigura i prossimi ha offerto al Global Marketing & Communication Director Phil York intervenuto insieme a Thierry Lozano, direttore di Peugeot Italia, lo spunto per parlare dell’evoluzione dello stile di marca. In particolare, quello che definisce l’esperienza offerta dalla 408, berlina/crossover dove linee sportive si fondono in una inedita fisionomia “alta” e in cui è stato ulteriormente evoluto l’i-Cockpit, una delle bandiere del marchio in questi anni, con effetto tridimensionale e visualizzazione a due livelli, nella ormai tipica posizione rialzata che sovrasta un volante di diametro ridotto e dal profilo esagonale.
La Inception ha mostrato una proiezione ancora più all’avanguardia di questo concetto con l’Hypersquare, il volante rettangolare interamente “by wire” dotato di quattro grandi aree touch con cui accedere alle funzioni di bordo e capace di ritrarsi nella plancia quando è attiva la modalità di marcia a guida autonoma. «L’innovazione è uno dei pilastri di Peugeot – ha ribadito York – ma le linee guida del nostro futuro le vediamo già oggi, con i prossimi modelli in arrivo e con quelli che stiamo disegnando ora. La Inception mostra come sarà il design delle auto che lanceremo nei prossimi anni e che saranno ancora sulle strade nel 2050, ma che stiamo già immaginando e realizzando oggi».