Giocare con i contrasti, innovare costantemente, muoversi alla velocità di una startup. Soprattutto, non avere paura di prendere dei rischi. È un approccio controcorrente quello intrapreso dal design Kia con la sua filosofia Opposites United, di cui è espressione la EV9, Suv elettrica a sette posti. Per scoprirla in anteprima e approfondirne i contenuti siamo andati a Seoul ed è proprio la megalopoli da oltre venti milioni di abitanti, con il suo spirito vibrante, la chiave per comprendere la cultura d’avanguardia che permea il marchio coreano.
Abbracciare i contrasti
«Vogliamo abbracciare i contrasti perché sono parte della vita quotidiana», spiega Karim Habib, Executive Vice President e Head of Kia Global Design Center. «Avviene in tutto il mondo, ma in particolare a Seoul, dove convivono il vecchio e il nuovo, la tradizione e l’alta tecnologia. Molte tendenze qui sono rielaborate grazie all’incontro di culture diverse per poi essere esportate altrove». La Corea del Sud ha un’impronta sempre più forte sulla vita contemporanea. Il movimento di tendenza “K-way” si estende dalla moda all’architettura, dall’arte all’ambito musicale con il K-pop: «Forse non è ancora percepito nell’automotive, ma vogliamo essere parte di questa avanguardia. Sono aspetti culturali che integriamo nel processo creativo, in modo che anche i clienti li colgano nel prodotto finale».
La velocità dell’innovazione
La premessa è fondamentale per comprendere perché molti dei nuovi modelli Kia risultino a prima vista inattesi, al limite del disorientamento rispetto ai parametri estetici cui si è abituati. «Esploriamo ambiti diversi, fisico, digitale, trend sociali, ad esempio la relazione tra biologia e tecnologia, anche se magari si tratta di qualcosa di astratto. Ogni nostro designer è legittimato a sbagliare e riprovare», prosegue Habib, aggiungendo un aspetto determinante per chi voglia innovare: «Questa è un’azienda in cui il cambiamento si realizza molto velocemente, un vantaggio enorme per dei creativi».
L’ammiraglia di Kia
Se la EV6 sfuggiva alle classificazioni per le sue proporzioni inedite, la EV9 è dichiaratamente Suv: «E’ la nostra ammiraglia in quel segmento, doveva essere fiera e imponente», spiega Teckkoun Kim, capo di Kia Next Design Group, mentre ci illustra l’esterno della EV9. «Telluride è il modello che ha consolidato il successo di Kia sul mercato americano, volevamo mantenere quel profilo verticale e i volumi squadrati interpretandoli in un veicolo elettrico del tutto inedito». Il frontale è a colpo d’occhio dichiaratamente Kia grazie al “Tiger Mask” con le due linee che flettono al centro, evoluzione del “Tiger Nose” su cui si è affermata l’identità del marchio. Ma i segni grafici sono inediti, in particolare i fari e le luci diurne a “L”, tema che i designer chiamano Star Map.
Il concetto di spazio negativo
Il design decisamente d’avanguardia si riflette anche nell’abitacolo, un ampio spazio da vivere dove la tecnologia è ben presente ma mai dominante, tanto che i designer parlano di “shy-tech”, anziché di hi-tech. Spiega Jochen Paesen, capo di Kia Interior Design Group: «L’interno si basa sul concetto di “white space”, o spazio negativo. Un elemento contornato dal vuoto si staglia molto più forte. Abbiamo dapprima disegnato un oggetto piuttosto monolitico, solido, scavando via via per far emergere con chiarezza ed eleganza i singoli componenti, dallo schermo alla console centrale, alle maniglie sui pannelli delle porte».
Materiali sostenibili
Anche la scelta dei materiali è anticonvenzionale. È votata alla sostenibilità, ma non si limita a non impiegare più i rivestimenti di pelle: «Abbiamo identificato aree dove possiamo fare cambiamenti significativi. Per la EV9 parliamo dei 10 comandamenti, dall’impiego di schiume prodotte con oli naturali, a parti con plastiche di riciclo e non verniciate. Li seguiremo nei nostri modelli futuri», promette Paesen. E Karim Habib conferma: «È solo l’inizio, faremo sempre di più».
(Articolo completo in A&D n. 260)