Il 2024 è un anno chiave per Polestar. La Casa, nata dalla costola sportiva di Volvo, infatti, sta affiancando la Polestar 3, Suv dalle forme tradizionali, e la nuovissima Polestar 4, Suv-coupé o crossover che dir si voglia che si attesta come una sorta di ammiraglia del marchio svedese (per quanto la “3” abbia un prezzo maggiore). Non solo: è anche il veicolo dei record. È, per esempio, l’auto più veloce mai costruita dal brand. Allo stesso tempo, è l’auto con la minor impronta carbonica. Un risultato, quest’ultimo, ottenuto grazie a innumerevoli accortezze in fase di progettazione e scelta dei materiali.
Disegnata dal team guidato da Maximillian Missoni, capo del design Polestar, esteticamente l’auto ha il duplice merito di rispettare in pieno il linguaggio stilistico del marchio e di avere una propria, fortissima personalità. Pulita nelle linee, come da tradizione scandinava, ha muso più basso rispetto alla Polestar 3 e una coda estremamente sfuggente. La cosa che più colpisce è la totale assenza di un lunotto posteriore. La visibilità posteriore è garantita da una telecamera montata all’estremità posteriore del tetto che proietta le immagini nello specchietto retrovisore. Offre una visione grandangolare e mantiene una visibilità ottimale in qualsiasi condizione di luce. Inoltre, non teme la pioggia o la polvere, mantenendo una visuale nitida anche con meteo avverso.
Dentro, sempre parlando di primati, la Polestar 4 è il modello della Casa con il monitor più grande: ha una diagonale di 15”4. Tra le peculiarità, l’auto offre un sistema di illuminazione interna che fa capolino da sotto la trama dei tessuti dei rivestimenti porta e la possibilità di impostare vari toni cromatici ispirati ai diversi pianeti del sistema solare. L’auto è disponibile a listino in una versione a due ruote motrici con 272 cavalli e in una più potente 4WD da 544 cavalli. Entrambe sono dotate di batteria da 100 kWh e hanno autonomie rispettivamente di 610 e 580 km.