Una “forma” coinvolgente: rossa. E una sigla che comunica con sintetica chiarezza: “F100”. La lettera F sta per Fioravanti e 100 sono gli anni della nascita di Enzo Ferrari.
“La mia passione per il Cavallino – spiega l’ing. Leonardo Fioravanti, titolare della Fioravanti srl – è un fatto travolgente: per 25 anni ho “respirato” Ferrari, disegnando numerosi modelli e instaurando con il Commendatore un rapporto davvero speciale. Lui era “le Ferrari”. Una realtà forse unica al mondo”.
Così, ecco l’idea di ricordare l’uomo attraverso un’automobile: per la precisione una proposta di Gran Turismo ad altissime prestazioni. Una iniziativa unica, nel pur ampio panorama di celebrazioni organizzate quest’anno per il centenario, che ha riscosso ampi consensi.
Da parte dei vertici Ferrari, innanzitutto; e da parte dei visitatori del Salone di Torino, dove la F100 è stata esposta in anteprima.
“Un aiuto – precisa Fioravanti – è anche arrivato dal caso: per via del rapporto di amore e rispetto che mi lega a Maranello, prima di presentare lo studio di una Ferrari ho voluto attendere che tutto il rinnovamento della sua gamma fosse completato. E questo ha coinciso appunto con il centenario della nascita di Enzo Ferrari”.
Dunque, ecco la F100: 4,4 metri di lunghezza, 1,9 di larghezza, 1,14 di altezza. Emozionale, aggressiva e anche molto innovativa. Come è noto, le realizzazioni di Fioravanti non vanno semplicemente guardate, ma richiedono un’analisi più profonda atta a rivelarne i contenuti tecnici. Che sono sempre numerosi.
La F100 porta in primo piano l’aerodinamica, ponendosi come obbiettivo l’ottimizzazione dei carichi verticali (il Cz). Inoltre, viaggia nella ricerca di una guida rilassata e redditizia, e realizza una interessante esplorazione nel mondo della componentistica.
L’articolo continua su Auto & Design n. 110