Un viaggio all’interno del concetto di berlina quattro porte e delle sue evoluzioni. Lo percorre Robert Cumberford nell’Opinion di questo numero, alla ricerca del significato che ha assunto, nel mercato odierno, il concetto di vettura di grandi dimensioni. Se fino a pochi anni fa il mondo dell’automobile ruotava intorno a un’unica produzione di massa, quella della berlina quattro porte da cui poi derivava il resto della gamma, negli ultimi tempi questa situazione si è trasformata, anche grazie alle politiche di piattaforme comuni per design molto diversi. Così, esistono non solo berline quattro porte Audi, Seat, Skoda e Volkswagen con rivestimenti esterni diversi, ma anche Audi TT sportive due posti e nostalgiche Volkswagen New Beetle retrò con lo stesso pianale.

I principali produttori di auto di lusso poi sono orientati verso berline quattro porte sempre più curate ed elitarie. La nuova Maybach è il risultato del massimo impegno dei tecnici DaimlerChrysler, e la futura versione BMW della Rolls-Royce ha lo scopo di dimostrare che la casa di Monaco è degna del marchio più esclusivo d’Inghilterra. La Volkswagen-Bentley ha appena realizzato una speciale berlina quattro porte per la regina e altre case si cimentano con berline eccezionalmente grandi: la Toyota V-12 Century e la Nissan V-8 President sono senza dubbio realizzate per motivi di prestigio e non di profitto.

La più grande delle berline italiane, la Lancia Thesis appena introdotta sul mercato, è incentrata sul comfort; se questa vettura di alta qualità avrà successo, potrà influenzare le scelte di altri costruttori in Europa e in Giappone, e magari rendere il concetto di berlina quattro porte più gradito ai designer, in modo che questo segmento torni ad essere un sfida formale oltre che di dimensioni.

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