Non una nuova figlia, in casa Mercedes, ma una nuova famiglia. Anzi, nelle parole del responsabile del design di Stoccarda, Peter Pfeiffer, «un nuovo segmento nel mondo dell’auto». E’ la famiglia Sports Tourer, appena nata e già ricca di due modelli: la Classe R e la Classe B.
La seconda rappresenta, nelle parole del marketing di Stoccarda, «un nuovo concetto di guida», mentre la R – parole di Steve Mattin che è stato il responsabile del progetto Sports Tourer, ma dal 1° maggio è alla guida del design Volvo – «dà una sensazione molto sportiva, con linee dinamiche e proporzioni magnifiche»; e addirittura, secondo Gordon Wagener che ha disegnato gli esterni, «qualcosa di stupefacente, di ispirato, di bello».
La B (4,27 metri) è molto più corta della R (4,92) e non ha quindi creato il problema, come osserva Wagener, di dover «nascondere i volumi». Proprio le dimensioni diverse spiegano, all’interno della nuova famiglia Sports Tourer, le definizioni scelte: Compact per la Classe B, Grand per la R.
Circa trecento persone hanno lavorato alla Classe B, a partire dalla fine del 2001. I primi bozzetti seguivano due linee principali: quelle della monovolume, sulla falsariga della Classe A, e della due volumi. Subito si è optato per i due volumi, per un maggior senso di dinamismo. «La calandra verticale – spiega Pfeiffer – si spegne nel cofano a freccia, circondato dai gruppi ottici smussati e con linee marcate verso il montante; e poi ci sono la linea della porta anteriore che è come quella di una coupé, il raccordo tra fiancate, tetto e coda molto morbido e raffinato, con questa linea caratteriale sulla fiancata che dà alla vettura uno slancio dinamico in avanti. I passaruota grandi e forti sottolineano le dimensioni delle ruote, che in optional possono raggiungere i 18 pollici».
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