È l’ultimo – grande – tassello per completare il rilancio del marchio Citroën ed è anche l’ammiraglia di una gamma da tempo priva di vetture imponenti per dimensioni e attitudine. La C6 lanciata ufficialmente sui mercati in occasione del salone di Francoforte, a settembre, segna l’atto finale dell’intenso lavoro sull’immagine e sulla qualità delle vetture del double chevron svoltosi negli ultimi sei anni. Per la storia di copertina, Auto & Design ha incontrato Jean-Pierre Ploué, direttore del design del marchio, ripercorrendo insieme a lui le fasi principali del processo che ha condotto alla nuova vettura. Di seguito, alcuni passaggi dell’intervista.
«Negli ultimi anni abbiamo messo a segno grandi risultati nei segmenti piccoli e medi, con una costante ascesa, sia in termini di identità che di successo commerciale. La C6 è il coronamento di questo cammino, è il simbolo di un lavoro che arriva al suo compimento e dunque porta con sé tutti i valori stilistici del marchio, sia per quanto riguarda la sua storia che in vista del futuro. è una vettura che ricollega la tradizione della carrozzeria francese con le tendenze del design contemporaneo».
«In questo programma abbiamo avuto la fortuna e la possibilità di lavorare con più calma rispetto ad altri progetti, perché su questo genere di prodotti non ci sono le ansie e la fretta tipiche dei segmenti di larghissima diffusione. Per questo la vettura è stata affinata con cura e devo dire che, in rapporto agli obiettivi che ci eravamo posti, rasenta la perfezione».
«È un segmento difficile per noi, è chiaro, ma la C6 sprigiona uno charme, un potere di seduzione davvero forti. Sono convinto che il suo stile, il livello di qualità percepita e il carisma che possiede possano permetterle di competere ai livelli più alti nel segmento».
L’articolo continua su Auto & Design n. 155