«La combinazione ideale per riflettere il valore intrinseco del marchio VW: emotività e funzionalità a un prezzo abbordabile. Per mettere una dream car alla portata di molti». Così Murat Günak, responsabile del design del Gruppo Volkswagen, parla della cabriolet Eos, presentata, ancora sotto forma di concept, allo scorso salone di Francoforte.
La linea del tetto a vettura chiusa è affusolata, la zona di coda muscolosa, l’aspetto generale prestigioso. Ma quando il tetto è ripiegato nel baule la Eos rivela di essere stata concepita anche come cabrio. «La sfida – afferma Günak – stava nel fatto che già esistevano molte vetture con analoga impostazione. Noi volevamo andare oltre, tradurre in forma il concetto di eleganza, con una grande attenzione alle proporzioni, a creare una forma simpatica, pura, senza fronzoli, modellata a mano libera e non dettata da superfici matematiche».
Rientra nello sforzo di dare una forma all’eleganza la nuova attenzione dedicata agli interni. Il cockpit e i rivestimenti di porte e fiancate, per esempio, rispondono secondo Günak all’esigenza di «dare più calore» con l’uso – già avviato in casa VW con la Passat – di materiali leggeri e colori chiari, con una riduzione dei grigi e dei neri: «E’ molto importante per noi, è la nuova direzione in cui stiamo andando». Ma è stato il tettuccio al centro delle attenzioni, quando due anni e mezzo fa Günak diede mano alla matita per creare questa cabrio. «Sapevamo – afferma – che avremmo avuto una robusta concorrenza in questo segmento. Ma al tempo stesso non volevamo scendere a compromessi. Dovevamo trovare un tettuccio che garantisse da una parte quattro posti comodi, dall’altra una silhouette in linea con le nostre ambizioni d’eleganza. E con i costi da rispettare».
L’articolo continua su Auto & Design n. 155