L’anima è giapponese ma lo stile – per alcuni versi – italiano. Per creare la nuova Honda Civic Toshiyuki Okumoto, responsabile del design esterno, ha trascorso lunghi mesi a Milano, dove la casa giapponese ha un suo studio. «Per completare – dice lui – la sua personalità forte e decisa, per essere più vicino alla cultura europea e quindi comprenderne meglio le esigenze».
Più larga e più bassa rispetto al modello precedente, anche leggermente più corta (misura 424,8 cm), la nuova vettura punta a caratteristiche sportive, emotive e divertenti che nelle speranze della casa giapponese ne faranno una protagonista nel competitivo segmento C europeo, in particolare nella fascia “premium” dei modelli di più alta qualità. Con il suo aspetto generale è a metà strada fra monovolume e coupé, mentre con il suo look molto particolare la nuova Civic rappresenta uno stacco netto con il passato, a partire dal frontale tagliato da una lama trasparente che raccoglie calandra e gruppi ottici. Anche gli interni seguono la via della modernità, con grandi spazi ma anche con una plancia insolita, interpretata in chiave futuristica, con strumentazione e comandi in stile hi-tech.
Prodotta negli stabilimenti di Swindon, in Inghilterra, la Civic per l’Europa – sostanzialmente diversa da quelle per il mercato giapponese e americano – rivela appieno la sua volontà di provocatoria rottura e di ambiziosa conquista. Tre le motorizzazioni disponibili, delle quali due a benzina (1339 cm3, 83 CV, 170 km/h; oppure un nuovo 1799 Vtec da 140 CV e 205 km/h) e il turbodiesel già proposto su altri modelli Honda (2,2 litri, 140 CV, 205 km/h). Per non parlare della ricca dotazione elettronica, in termini di comodità ma soprattutto di sicurezza.
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