Una Sportwagon tutta nuova, ma che da ogni angolatura e linea dicesse Alfa Romeo. Gli obiettivi di Giorgetto Giugiaro, che ha curato lo stile degli esterni e di Wolfgang Egger, responsabile del design Alfa, combaciavano alla perfezione, compreso il desiderio di conseguire lo stesso risultato ottenuto con la 156, quello di utilizzare lo stesso pianale della berlina e di ridurre al minimo le modifiche di carrozzeria. «Con la 159 Sportwagon – spiega Giugiaro – si è voluto razionalizzare un prodotto che parte da una berlina a sua volta suggerita dal mio prototipo Brera del 2002».
«L’Alfa Romeo – afferma Egger – non aveva una gamma così completa da molti anni: bisogna tornare alla Giulietta per avere questo stesso spirito che rappresenta innovazione nelle varie forme del concetto di sportività».
È sull’altare di questo concetto che l’Alfa è partita nel 1999 con il pianale che doveva racchiudere caratteristiche di sportività, proporzioni, utilizzo ed emozioni: «Seguendo – dice Egger – il filone della 156 che è stata una pietra miliare nel recupero dei valori Alfa. Ecco il risultato: un marchio reso ancor
più affascinante dalle doti di compattezza, leggerezza, agilità, emotività delle forme di questa nuova famiglia».
Responsabile per gli interni è stato Enzo Ferreri, con Gianni Gariglio e Alessandro Maccolini, mentre Fee von Steynitz, Tiziana Mauri ed Elisabetta Dallavalle si sono occupate del trim e dei colori. Antonio Rosti e Alessandro Dambrosio hanno curato la definizione degli esterni collaborando con Giugiaro. Come già la berlina, anche la Sportwagon è molto driver-oriented, con la consolle rivolta al guidatore e una strumentazione minimalista ma ricca; per non parlare dei materiali, l’alluminio millerighe della plancia, l’uso di
nuove pelli.
L’articolo continua su Auto & Design n. 158