Si chiama APX e la sigla sta per Aluminium Performance Crossover. Ma alla Lotus, dove la concept è stata progettata e allestita per il Salone di Ginevra, parlano tranquillamente di un’auto “Jekyll e Hyde”. Priva di qualsiasi marchio che la possa identificare come Lotus, porta davvero ai limiti il concetto della doppia personalità. Non stiamo a vedere quale sia Jekyll e quale Hyde, quale il buono e quale il malvagio; Russell Carr, responsabile del design semplicemente parla di «styling da coupé e praticità da Mpv».
La APX è una sportwagon a quattro ruote motrici, con un potente motore V6 di 3 litri sviluppato da Lotus e che eroga 300 cavalli, ha forme molto moderne e muscolose, con ruote e passaruote sporgenti come esige la moda del momento, e una configurazione interna a cinque posti più due. «Quella terza fila – spiega Carr – significa che la linea del tetto è piuttosto alta, quindi abbiamo dovuto ricorrere a qualche trucco con le linee della fiancata per fare apparire l’auto bassa e sportiva».
Molta cura è stata dedicata allo studio degli interni, per realizzare una struttura logica per il guidatore. La strumentazione principale raccoglie il maggior numero possibile d’informazioni, in una fusione di digitale e analogico che comprende navigazione satellitare e funzioni audio. «Le auto – spiega Carr – stanno diventando sempre più complicate. Chi vuole una guida veloce deve sapere dove si trova ogni cosa».
Anche l’occhio vuole la sua parte: dopo avere provato vari schemi di colore, la Lotus ha ripiegato sul color acciaio per l’esterno, su plastica nera lucida e pelle grigia per l’interno. «Sono i colori – insiste Carr – che meglio riflettono lo spirito della vettura: sportiva e dinamica fuori, molto comoda e lussuosa dentro».
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