È davvero “il vertice nella serie di cabriolet che si dipana dalle origini della leggenda Bentley”? L’altisonante slogan della casa inglese potrebbe sembrare la solita esagerazione del marketing. Ma poi la si guarda, questa Azure che tutto sommato è la versione aperta e “sportiva” della Arnage, e davvero si respira aria di grandezza e di tradizione, fatte di lusso e raffinatezza, coniugati in questo caso a una maggiore semplicità di design. Senza dimenticare il passato: «Soprattutto il profilo laterale – spiega Raul Pires, responsabile del design degli esterni – è ispirato a quel classico che è la S1 DHC del 1957 nella carrozzeria Park Ward, con quella forte linea che sale lungo il passaruota posteriore e poi scende verso la coda».
Insieme a Pires, diretto nel progetto da Dirk van Braeckel e coadiuvato da Robin Page per gli interni, Fabio Galvano ripercorre le fasi del design della nuova Bentley, un lavoro d’équipe realizzato a partire da un prodotto d’eccellenza, l’Arnage, di cui la Azure ha la stessa meccanica.
I primi bozzetti risalgono al novembre 2003, subito seguiti dal modello virtuale. Ma già nel gennaio 2004 si lavorava al modellino di gesso, che ha poi subito cambiamenti e rifiniture fino a una presentazione finale – a tettuccio aperto e a tettuccio chiuso – nel luglio 2004. Un lavoro tutto svolto nella sede tradizionale della Bentley, a Crewe, in Inghilterra. Come concept la Azure è stata presentata a Los Angeles nel gennaio 2005; e a Francoforte, nel settembre seguente, eccola nella versione definitiva. Gli interni, così importanti e significativi in una vettura di questo genere, sono dominati dall’uso materiali d’eccellenza, come la pelle, il metallo, il legno, che riportano ai massimi livelli la tradizione del fatto a mano, così legata al nome Bentley.
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