Trent’anni di storia del design automobilistico; ma anche trent’anni di Auto&Design. Non poteva essere connubio più felice quello che, il 7 e 8 ottobre, ha animato a Mantova la sesta edizione di Autostyle, l’annuale competizione per giovani designer organizzata dalla Berman e dal suo presidente Roberto Artioli.
È un workshop, quello di Mantova, che ogni anno raccoglie nomi di spicco nel panorama del design; tuttavia mai come in questa occasione – la concomitanza con l’anniversario della nostra rivista non era e non poteva essere casuale – si era dato appuntamento nel cinquecentesco Palazzo Te, ex residenza estiva dei Gonzaga, un gruppo così illustre di designer e protagonisti del mondo delle quattro ruote: da Giorgetto Giugiaro a Paolo Pininfarina, da Walter de’ Silva a Wolfgang Egger, da Patrick Le Quément a Lorenzo Ramaciotti; e poi Chris Bangle, Donato Coco, Ryoji Okazaki, Robin Page, Antonio Rosti, Filippo Perini e altri. Il top della creatività, all’insegna della scuola italiana.
Filo conduttore era il concorso fra dodici studenti di accademie dedicate al design auto, a loro volta scelti fra una rosa iniziale di 70 studenti, che consisteva nel riproporre i modelli d’auto ai quali la Berman contribuisce con la sua componentistica; ma eccezionale sarebbe risultato un altro “fil rouge”, quello che anche attraverso le copertine e gli articoli di Auto & Design, oltre che nei ricordi del suo fondatore e direttore Fulvio Cinti, ha ripercorso gli ultimi trent’anni dell’auto. Un pezzo di storia per ciascuno degli intervenuti: una collana di esperienze, non senza qualche divertente battuta come quando Giugiaro ha definito la sua Fiat Panda “un frigorifero con le ruote”, per dipingere le profonde trasformazioni del periodo. Prima fra tutte, come ha sottolineato Cinti, il passaggio dal concetto di stile a quello di design: «limitativo il primo, vista la complessità della progettazione, e condannato – in assenza del resto – a restare un fatto culturale e artistico».
L’articolo continua su Auto & Design n. 179