La SA Aperta (S e A sono le iniziali di Sergio e di Andrea Pininfarina) è l’omaggio che la casa del Cavallino dedica agli 80 anni (e per questo se ne faranno soltanto 80 esemplari, già tutti venduti) della celebre carrozzeria torinese.
Potrebbe sembrare curioso che proprio in occasione di questo omaggio la Ferrari abbia rinunciato, per la prima volta da decenni, alla formale collaborazione di Pininfarina; ma in effetti si tratta soltanto di modifiche a un modello – la 599 – che è, quello sì, firmato dai designer Pininfarina.
Inoltre la loro mano è presente negli interni. «Il nostro è stato un modesto intervento», spiega con tocco riduttivo Flavio Manzoni, che a gennaio ha assunto la guida del nuovo Centro Stile Ferrari: «Un tema interessantissimo, perché questa configurazione sulla 599 non era mai stata provata». Ma trasformare una berlinetta in spider non è mai compito da prendere alla leggera, come gli interventi tecnici sulla SA Aperta dimostrano. È stato un esercizio, tuttavia, per dire che il nuovo Centro Stile Ferrari esiste, è completo ed è operativo su tutti i fronti. Suo obiettivo è lavorare sulle Ferrari con la collaborazione di Pininfarina.
Il team di Manzoni, che proveniva dal design Volkswagen dopo essere stato in Fiat, è quasi completo e deve occuparsi non solo delle auto che vedranno la luce nei prossimi anni, lavorando sulle interpretazioni fatte in casa ma anche su quelle affidate all’esterno (e qui emerge nuovamente il nome di Pininfa-rina), ma anche dei progetti collaterali. Lo stand del salone di Parigi, dove la SA Aperta è stata presentata, è stato progettato dai suoi designer.
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