C’è sempre più Cina negli orizzonti dei costruttori occidentali, non solo in quanto primo mercato mondiale dell’auto, ma anche in qualità di vetrina di punta per il debutto dei modelli. Lanciare qui una novità fa sempre più notizia e l’edizione di Shanghai 2011 è stata sorprendentemente ricca di inediti europei ed americani. L’attenzione si è spostata rispetto alle rassegne internazionali dell’auto più consolidate. Di certo, non esiste più un unico centro, come ha dimostrato Volkswagen con il lancio della Beetle di terza generazione, svelata in contemporanea a Shanghai, Berlino e New York.

«Abbiamo scelto Shanghai perché è una città che guarda avanti, un nuovo centro di gravità per le tendenze e le tecnologie d’avanguardia», ha osservato il presidente Martin Winterkorn alla vigilia del salone non appena la Beetle è comparsa sul palco allestito appositamente sul Bund, il lungofiume da cui si coglie una vista di grande effetto sui grattacieli della megacity cinese.

Questa terza serie del Maggiolino è stata disegnata in Germania al centro stile di Wolfsburg guidato da Klaus Bischoff, ma l’organizzazione del design Volkswagen – che fa capo come tutti i dieci marchi del gruppo a Walter de’ Silva – ha ben due studi in Cina, uno proprio a Shanghai e l’altro nel nord del paese, a Changchun (dove ha sede FAW-Volkswagen, seconda joint venture del costruttore tedesco insieme a Shanghai Volkswagen).

I loro contributi alla progettazione si fanno sempre più rilevanti per i prodotti destinati al mercato interno, mentre Winterkorn ha annunciato per il 2014 un nuovo veicolo tutto “made in China”, precisando che ora già oltre il 90% dei contenuti è locale e si dice certo che la Cina diventerà inoltre leader di mercato per i veicoli elettrici in un futuro non lontano. Disegnare in Cina sta diventando un imperativo per buona parte dei costruttori.

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