La Nissan Micra è cresciuta. Da citycar a sfidante per il segmento B in Europa, la quinta generazione segna una partenza da zero: non solo in termini di dimensioni, ma anche di linguaggio del design. «La nostra – afferma Shiro Nakamura, responsabile del design della casa giapponese – è una geometria emozionante, molto moderna. Volevamo rendere la vettura più dinamica e affascinante, lo abbiamo fatto non con una forma bionica ma piuttosto con un input meccanico e geometrico».
Detto questo, la nuova vettura – appena un millimetro sotto i quattro metri, larga 1,74 e alta 1,45 – rivela fin da un primo esame le sue ambizioni europee. Rimanendo fedele al concept Sway (Ginevra 2015), la nuova Micra presenta tratti di stile e forme scolpite volti a creare emozione. Dalla caratteristica calandra V-motion si estendono linee affilate fino al posteriore. I fari a boomerang e il tetto spiovente che incorpora uno spoiler completano un’immagine espressiva e dinamica. La curva del parafango anteriore che prosegue sulla fiancata è a tutto beneficio dell’estetica ma anche – dicono in Nissan – delle prestazioni aerodinamiche (il Cx è di 0,29, ottimo per una vettura di questo segmento).
Lo spazio dell’abitacolo è ai vertici del segmento ed è mirato al comfort del guidatore. Il cruscotto, a forma di ala inclinata, conferisce una sensazione di leggerezza, eleganza e spaziosità. Al salone di Parigi Micra, recentemente votata fra le “magnifiche sette” che si contenderanno a Ginevra il titolo di “Auto dell’anno”, è stata presentata con tre motorizzazioni: un tre cilindri turbo benzina da 900 cc e 90 cavalli, la stessa potenza del quattro cilindri diesel di 1500 cc, e un benzina aspirato (1000 cc, 73 cavalli). La sfida è lanciata.