Un grande Suv e per giunta elettrico, ma senza abbandonare il linguaggio di design Audi. Missione compiuta? «La e-tron è funzionale ed è anche bella», afferma Philipp Römers. «Le proporzioni sono perfette: le grandi ruote, la muscolatura potente, lo sbalzo ridotto e il gioco delle superfici coniugano mirabilmente le caratteristiche del Suv e quelle del nostro marchio».

e-tron

Primo di quella che sarà una grande famiglia, e-tron rappresenta l’esordio di Audi nella produzione in serie di vetture elettriche. Due motori, 408 cavalli, 0-100 in 5,7 secondi, 400 chilometri di autonomia sono dati di tutto rilievo per una vettura che pesa due tonnellate e mezzo ed è lunga quasi cinque metri (4,90, per l’esattezza).

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Römers, che guida lo Studio 2 di Audi Exterior Design, è uno dei “padri” di e-tron. Sotto la guida del capo del Design Audi Marc Lichte e del capo dell’Exterior Design Andreas Mindt, e coadiuvato dai designer Stephan      Fahr-Becker e Juan Carlos Huerta Martinez, aveva deciso fin dalle prime battute, quattro anni fa, che questo «doveva essere un vero Suv, non un crossover come altri hanno fatto per entrare nel mondo dell’elettrico».

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Ma, trattandosi di una vettura in cui l’autonomia rappresenta un elemento essenziale, «bisognava puntare sull’aerodinamica». Missione compiuta anche qui? «Direi di sì. Un centesimo di Cx corrisponde a 5 chilometri di autonomia. La e-tron ha un Cx di 0,27, il più basso di qualsiasi Suv, grande o piccolo».

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Dopo i primi bozzetti si è passati subito alla galleria del vento, con cinque modelli in scala 1:3 che hanno portato a scelte «in base a Cx e bellezza». E poi avanti con i modelli 1:1, prima quattro e poi due, fino alla scelta finale. La classica calandra ottagonale dei Suv Audi è grigio platino e dispone di una tendina per ridurre il flusso d’aria (e migliorare l’aerodinamica).

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Gli interni della e-tron sono essenzialmente minimalisti. La plancia, suddivisa per livelli orizzontali, realizza un unico arco avvolgente fino ai rivestimenti delle portiere. Il cockpit, orientato al conducente, ha due touchscreen da 8,6 e 10,1 pollici, quello inferiore integrato nella consolle. «Il linguaggio è sempre Audi – commenta Römers – ma molto progressista».

(Articolo completo in A&D n. 235)